Vincino

Non ho mai capito la sua “arte”. Era arte?

A me è sempre sembrato uno sbrodolatore di righe storte, scriveva male, disegnava peggio, le sue battute o erano ermetiche oppure non facevano ridere.

Mi ha sempre dato l’idea della tristezza, quella tristezza rassegnata di chi essendo ateo coerentemente è pessimista e non guarda al bello. all’ordine, bensì a svuotare ciò che ha dentro quasi per sentirsi libero, non per girarsi indietro, guardare la propria opera e dire “è ben fatta”. Dicono che se ne fregava di tutto e di tutti, andava per la sua strada, una strada sbagliata fatta di piazza, protesta, rivoluzione, insomma, un coerente uomo di sinistra.

Ho appena guardato il video di una sua vignetta sul sito del “Foglio”. Quelle cartacee non le ho mai sopportate, quella che ho aperto per caso, animata dalle zoomate e accompagnata da una musica apocalittica che avrebbe dovuto arricchire il messaggio me la sono guardata bene, ho cercato di capirne il senso, ho contato fino a 10 prima di arrendermi.

Mi sono arreso, non so se Vincino fosse un genio, sicuramente se non fosse stato di sinistra non se lo sarebbe filato nessuno, a mio modesto parere la satira con la sua scomparsa non perde nulla.

Uno che viene ricordato soprattutto per la sua opera principale, cioè quel settimanale che si chiamava “Il Male”, non può essermi simpatico, e se il cofondatore di quella rivista irriverente fu Vauro, allora i conti tornano.

Qualcuno lo ricorda dicendo che con lui “è cambiata la satira”. Infatti la sua non era satira.

Selfie carpito ma non capito.

“Salvini indecente” (Ansa), “è stata l’ennesima manifestazione di poca decenza, di assenza di pudore di questi membri del governo, delle istituzioni…” (Un rapper sconosciuto, spazio concessogli volentieri dal Corriere ella Sera), “Matteo Salvini si fa scattare un selfie ai funerali di Stato a Genova” (Titolo di un sito che riassume le reazioni), “Quel selfie sovranista di Salvini ai funerali” (Repubblica), “Esiste ancora un confine tra rispetto e propaganda? Fino a che punto ci si può autocelebrare? Può essere così impunemente superato il limite della decenza? La campagna elettorale continua può passare sopra come una ruspa anche al dolore?” (Alessia Morani PD).

La VERITA’.

Salvini stava salutando e abbracciando uno a uno i presenti alle esequie delle vittime del ponte di Genova. Tra le altre aveva appena dato una carezza e confortato una donna di colore che aveva ricambiato con un sorriso. A un certo punto s’è trovato avanti una donna che appena le si è affiancato ha chiesto un selfie e nel giro di mezzo secondo l’ha scattato.

Secondo gli starnazzanti indgnados il Ministro degli Interni avrebbe dovuto girarsi dall’altra parte, coprirsi il volto con la mano, sgridare la donna e chiedere il sequestro della scheda sd, denunciarla per chissà cosa?

Questo succede quando si travisa la Verità, cioè i dati di fatto, prendendone una parte e nascondendo il tutto.

L’esempio più eclatante degli ultimi anni, il top dei top al n.1 di tutte le classifiche bufalare resta senza dubbio la famosa frase tagliata del Papa, pronunciata in aereo durante il viaggio di ritorno dal Brasile: “Chi sono io per giudicare?”, usata per dire che la presunta nuova Chiesa ha eliminato il peccato.

L’intera risposta al giornalista diceva: “Poi lei parlava della lobby gay. Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato nessuno che mi dia la carta d’identità, in Vaticano. Dicono che ce ne siano. Ma si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby, non tutte sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d’affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby…questo è il problema più grave. E la ringrazio tanto per aver fatto questa domanda. Grazie tante”.

Un messaggio chiaro, forse Papa Francesco non è mai stato così chiaro, ha detto che in Vaticano ci sono gay e massoni e che sta cercando di combatterli, anche se spesso non si capisce il metodo e alcune volte ha dato risposte strane.

Non in questo caso, ma i media hanno rubato solo un pezzo di frase e continuano ad attribuire a Francesco un pensiero non suo e non cristiano.

In occasione delle vicende giudiziarie degli ultimi anni, spesso i media hanno pubblicato le intercettazioni telefoniche fatte alla vittima di turno.

Quando parlo al telefono il tono della voce, il contesto, serio o burlesco, il linguaggio, più o meno confidenziale, può cambiare il significato del pensiero espresso. Molti telegiornali fecero leggere a degli attori le intercettazioni e l’interpretazione data al testo nella lettura faceva passare il messaggio voluto dai giustizialisti, ovviamente in quota politicamente avversaria.

Anche in questo caso come col selfie, come con la frase aerea del Papa e come in mille altri casi, c’è una verità, uno scatto, una frase, delle parole, ma manca la verità. C’è una parte ma non contestualizzata.

Se vogliamo fare un paragone con le Scritture, questo è uno dei motivi per cui la religione cattolica prevede che il Vangelo e la Bibbia non debbano essere presi alla lettera ma interpretati alla luce della tradizione e del Magistero, sennò è facile, soprattutto leggendo la Bibbia, trovare tutto e il contrario di tutto.

Estremizzando il ragionamento, se da una preghiera mischiamo le lettere che la compongono e creiamo degli anagrammi, può trasformarsi in una serie di parolacce o addirittura di bestemmie.

A Genova, al di là dell’opportunità degli applausi e dei fischi a un funerale, della fede o della voglia di esserci o addirittura semplicemente di apparire in TV dei convenuti, il messaggio vero è stato  una testimonianza di speranza.

Un conto è riportare le frasi del pubblico indirizzate a Di Maio e Salvini. Scrivere “bravi”, “avanti così”, “continuate così”, non rende, vale lo stesso discorso del selfie carpito dalla ragazza.

Guardando le immagini si percepisce qualcosa che negli ultimi anni era scomparso dal vocabolario della crisi, ovvero la parola “speranza”.

Come ha sottolineato una ex militante del PD, Cristiana Alicata, “La narrazione deve essere sincera per arrivare al cuore. La sinistra ritrovi la sincerità. Non ne ha più. per questo non è più credibile. Non sono loro a vincere. Siamo noi a perdere”.

 

Cercasi Cielle disperatamente.

In pratica Giorgetti ha fatto un discorso ciellino e Vittadini ha confermato che CL non c’è più. Per fortuna ci sono ancora i ciellini e per fortuna molti che all’inizio facevano fatica a prendere atto della spiacevole situazione, si sono “accorti”. E’ questa una garanzia per il futuro, prima o poi Comunione e Liberazione tornerà a essere una voce determinante e a esprimere pareri profetici. Se la sinistra non attacca più CL, è evidente che non fa più paura. Vittadini per rispondere a Giorgetti si aggrappa ancora a Giussani in un disperato tentativo di affermare “ci siamo”, ma quel che ha detto l’altro ieri sulle Unioni Civili è evidente che fa il verso alle dichiarazioni dell’anno scorso sulla scuola. La parola d’ordine è diventata “dialogo” inteso come appiattimento delle identità. Ma allora che senso ha sopravvivere come “comunione e Liberazione”? Che differenza c’è con qualsiasi altro gruppo culturale religioso ma anche no???

Vittadini…..ci sorprende sempre!

Grest

La Chiesa è cattiva, è vecchia, è medievale, è retrograda. I sacerdoti più quotati sono solo quelli che esaltano i musulmani, che lodano i buddisti, che usano le medicine alternative New Age, che fanno corsi di Joga in parrocchia, che parlano solo di coscienza per scavalcare tutto ciò che è Magistero.
Poi arriva l’estate, finiscono le scuole e ci sono centinaia di migliaia di bambini e ragazzi da parcheggiare. Dove li portiamo? A casa soli no, i nonni non ci sono, la tata costa troppo, il comune non organizza niente. Forse se bussiamo alla Chiesa Valdese, quella che critica i Cattolici perchè sono indietro? Niente, loro sono avanti, sono già tutti in ferie! Proviamo dai Mormoni, che poi sono una setta? Niente, sono già tornati negli States, casco in testa, sulle loro biciclette. Bussiamo alla Comunità Islamica? Niente, organizzano solo corsi in arabo e gli infedeli non possono metterci piede. Allora ci saranno gli Ebrei? Niente. E i Luterani, gli Anglicani, gli Antispecisti, i Farmacisti, i Musicisti? Nessuno.
E dove vanno queste centinaia di migliaia di bambini e ragazzi? Chi si prenderà cura di loro?
La Chiesa Cattolica! Se non ci fosse il Grest dove andrebbero tutti questi ragazzi? Dove li parcheggerebbero le famiglie?
Pur con tutte le sue magagne, quando si parla di aiuto al prossimo c’è solo la Chiesa Cattolica che lo offre gratuitamente. E i ragazzi che da bambini hanno frequentato i Grest fanno a gara per fare gli animatori, gratuitamente!
E se qui lo frequentano in 250, quanti di quei ragazzi vanno a Messa la domenica? Facciamo 30?
Già, perchè la Chiesa è cattiva, vecchia, medievale…

A proposito, ho ripreso un mio post di inizio estate perchè leggevo da qualche parte una ennesima parodia della Chiesa, ovviamente usando come pretesto la pedofilia (e non si dice mai che nel quasi 100% dei casi il problema è che al sacerdote piacciono i ragazzini… vabbè).

Ma allora, mi chiedo, se i sacerdoti cattolici sono così pericolosi, come mai gran parte delle famiglie italiane ricorre al loro aiuto per tenere “parcheggiati” in buone mani i ragazzi nel periodo estivo? Mistero!

Dice il Saggio.

Dice il saggio… Alla fine degli episodi di Nick Carter, l’investigatore dei cartoni anni ’70, c’era il cinese, il cui nome ho sulla punta della lingua ma non mi viene, che traeva le conclusioni, cioè la morale della favola. Dice il saggio, chi gioca con la bomba, finisce nella tomba. Questo finale lo ricordo bene (la storia dell’episodio no).

Ebbene, oggi un tale Antonio Saggio ha spiegato che il ponte crollato a Genova era stato progettato per sostenere un quarto del peso a cui era sottoposto.

Nelle fiabe di Nick Carter si faceva riferimento a un saggio che rappresentava un po’ il buonsenso popolare, facendo la caricatura dei detti cinesi, spesso abbastanza banali.

Buonsenso popolare che ha spinto coloro che hanno partecipato alle esequie pubbliche di alcune delle vittime del crollo ad applaudire Salvini e Di Maio, ovvero due nuovi politici al governo che non parlano politichese ma la lingua della loro nonna e pure della mia.

Poi salta fuori uno che si chiama Saggio e manco dice “l’avevo detto”, che poi ho sempre detestato il “te l’avevo detto” che arrivava dopo una caduta con la bici o una testata sullo spigolo, no. Saggio salta fuori dopo il crollo per raccontarci che lui sapeva.

Dice il Saggio, son capace anch’io di indovinare i numeri del lotto dopo che sono usciti. Pirla!

Finanziamento lecito e dovuto.

Ultime notizie. Soddisfazione in casa Pd per la contestazione contro i propri rappresentanti presenti al funerale delle vittime del ponte di Genova. Il tesoriere del partito però avverte che “la prossima volta bisognerà racimolare più monetine”, in vista di un nuovo imminente calo dei tesseramenti.

Portoghesi

Condannato bigliettaio per aver fatto scendere dal treno un africano senza biglietto. E al passeggero è stato concesso di soggiornare sul territorio italiano poiché “i portoghesi sono cittadini comunitari”.

Ponti e muri, la tragedia di Genova.

Come mai crollano i ponti? Negli ultimi anni è evidente come le strade siano in generale tenute peggio. Le città sono piene di buche e se mancano i soldi per le buche bisogna presumere che anche la manutenzione delle autostrade sia carente. Il tutto grazie all’austerità imposta da una psicobanda di diversamente onesti, il cui n.1 disse che siamo un popolo che “ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità”. Lui che ha fatto i quattrini grazie alle sue analisi economiche da il gatto e la volpe. L’Italia è il paese europeo col più alto risparmio pro capite, quindi è evidente che gli italiani non hanno fatto il passo più lungo della gamba e che non si erano indebitati, prima dell’avvento della ricetta della protestante Merkel (chi può è predestinato e benedetto da Dio, chi non può s’arrangi) e stavano bene. Le imposizionei dell’UE, i tagli alla spesa, la perdita della sovranità monetaria, dei confini, della democrazia (le psicoleggi le fanno i commissari europei non eletti dal popolo) hanno fatto crollare tutto, ponti compresi. Prima usciamo da questa Europa di mafiosi e meglio sarà per il nostro futuro. Almeno oggi i cattolici dal disco rotto del “più ponti e meno muri” stiano zitti: La caduta del ponte Morandi è stata causata dalla mancanza di “muri” . Prima lo capiremo e meglio sarà per l’Italia.

Censura

Sono iscritto a Facebook da 10 anni, fino a qualche tempo fa non avevo avuto alcun problema, qualcuno mi ha più volte detto che bisognava contare fino a 10 prima di scrivere, si sa, i social sono spesso usati per esprimere pensieri non mediati, sensazioni del momento, sfoghi pro o contro qualcosa o qualcuno. Pensavo che bastasse non insultare direttamente chicchessia, del resto per questo non c’è bisogno delle regole della cosiddetta comunità fesbucchiana, ovvio che se mandi a quel paese qualcuno questi si può offendere e se vuole romperti le scatole la la strada in discesa.

All’improvviso l’inverno scorso qualcuno deve aver segnalato un mio post ed è così partita la cesura. Prima ti sospendono qualche ora: Un tuo post non ha rispettato le regole della comunità ed è stato rimosso.

Poi ti vietano di scrivere per tre giorni, poi per una settimana, poi per un mese.

E da questo momento ogni volta che trovano una parola politicamente scorretta, scatta il mese di sospensione.

A me è successo ormai, complessivamente, circa 6 o 7 volte, per un totale di circa 4 mesi. L’altro giorno Zuckerberg ha detto che fosse per lui Facebook non censurerebbe nessuno. E allora chi decide in casa sua? Una moglie? La suocera? Le lobby? Eh ma le lobby chi, non esistono, sei il solito complottista complottardo! Così è, però è bello e va bene così: Se nessuno ti segnala e nessuno ti censura significa che stai col “mondo”. Io non ci sto, sono un uomo libero e se voglio scrivere la parola finocchio, ovviamente senza offendere nessuno, la parola “negro”, come veniva usata da razzisti ideologicamente criminali come Voltaire, il paladino dei neo censori, lo faccio. Chi ha la zucca vuota la riempie di regole idiote e passa la vita andare il bacchettatore degli altri. In un mondo senza morale avanzano i moralismi e i moralisti. Puntano il dito contro chi usa una parola vietata virgolettata ma approvano le nozze gay e l’utero in affitto. L’origine di tutto ciò non è l’utero delle loro povere madri ma Lutero senza apostrofo. Il discorso andrebbe approfondito ma il padre del relativismo è lui.

Occhio a Margherita!

Occhio a Margherita, lo dicevo io, che s’è qualificata per la finale del lancio dell’uovo di bufala (momentaneamente gender fluid e quindi diversamente mammifero per scelta).

Brava Margherita, bella Margherita (ogni scarrafone è bello a babbo suo… della mamma non ci hanno detto niente), sublime Margherita!

Non è ancora in testa perchè delle atlete, sicuramente razziste e parzialmente salviniane, l’hanno superata, ma sicuramente ci sarà per lei spazio in finale e magari sul podio.

Più podio, meno odio! Se fossi Saviano almeno sarei simpatico.

Forza Margherita, devi farcela, anche l’occhio vuole la sua parte, però sinceramente tu non rappresenti l’Italia ma il partito di chi beve le notizie fornite dai media di regime: il partito preso, che non richiede approfondimenti, onestà intellettuale (tu ce l’hai, ci mancherebbe!) e corrispondenza tra narrazione e fatti.

Forza Margherita, devi farcela, ma io preferisco Margherita di Cocciante, se devo essere sincero tu sei una Margherita scocciante. Hanno rotto i tuoi fans che danno del razzista a chiunque leda la maestà del loro pensiero unico. Lo sai che a questi fans bufalari (insomma, gli istigatori della più clamorosa fake news dell’anno) di te non gliene cale una emerita zampogna? Se tu dicessi che il razzismo non esiste, che l’uovo conteneva una sorpresa, cioè che hanno beccato te per errore, avendo che so, mancato un bianco che passava in bici, automaticamente andrebbero in tilt tutti i dirittofori e arrampicandosi sui vetri ti rinnegherebbero ancora prima che il gallo canti (e non perchè non fa le uova).

Il lanciatore goliardico era del Pd, guardacaso come te. Probabilmente direbbero che quell’uovo era senza guscio, era già cucinato, non era sodo, non era strapazzato (come i nostri Maroni. Ops, maroni, non sono leghisti!) ma era un simpatico occhio di bue.