CEI e migranti.

Leggo che la CEI ha stanziato 12 milioni di euro per aiutare gli aspiranti migranti a non migrare.

Insomma, qualcosa di cattolico è rimasto anche nella Conferenza Episcopale Italiana, questa è una bella notizia, anche se qualcuno del Governo Conte potrebbe accusare i vescovi italiani di plagio.

Simone Cristicchi

Che cosa ha cambiato Simone Cristicchi? Una suora di clausura che gli ha semplicemente dimostrato di essere felice. L’uomo tende alla felicità, aveva ragione Nietzsche quando diceva che se avesse incontrato un cristiano senza muso lungo forse si sarebbe convertito, perchè se l’avvento di Cristo fosse un susseguirsi di lacrime e sangue, che senso avrebbe cercare di seguirlo? E la felicità di questo incontro non la si esprime con le parole ma col sorriso. Satana odia chi sorride, e cerca di insinuarsi nella nostra mente per spaventarci, farci temere per il futuro, toglierci la gioia, perchè sa che è l’ingrediente principale della fede e quindi della salvezza delle anime. Credo che Cristicchi si sarà chiesto come mai una donna che vive isolata dal mondo senza comodità, senza lusso, senza sesso, senza quello che viene chiamato divertimento, fosse così piena di luce in volto. Se lei è così, perchè io che ho tutto e sono incazzato con l’universo sono triste? La scintilla della conversione scocca da un incontro, da uno sguardo, il resto viene da sè, e allora si abbandona l’ideologia e si cerca qualcos’altro. Senza quella ricerca non sarebbe mai nata la testimonianza sulle Foibe che porta in giro per l’Italia per educare la gente ad arrendersi a ciò che davvero ci sottrae dalla schiavitù, quel qualcos’altro che si chiama Verità.

Disparità

Perchè se tra azzurro e turchino non c’è una gran differenza, ci sono il principe azzurro e la fata turchina ma non il principe turchino e la fata azzurra?

Sineddo…che?

Quelli che… Renzi: “Non faccio il piccolo burattinaio al congresso”, “Martina bacchetta Renzi” che aveva attaccato Gentiloni, Veltroni: “Le liti interne mi fanno cadere le braccia”, Emiliano: “Voi renziani avete perso la capacità di distinguere la verità dalle bugie e la lealtà dalla slealtà, “si sfiora la rissa per eleggere il nuovo segreario del Pd sardo”, Maria Elena Boschi: “Non voto Zingaretti perché si propone come elemento di discontinuità”, Orfni: “ Le scelte sui migranti fatte da Minniti hanno favorito la destra”, D’Alema: “Per danneggiare il Pd basta lasciar fare a Renzi”, D’Alema sempre su Renzi: “Farà tv? Purché non si occupi più di politica”, Martina: “Primarie a gennaio”, Orfini: “Primarie a febbraio”, Giachetti: “rinvio del congresso è un errore fatale”, Giachetti contro Speranza: “hai la faccia come il culo”… insomma, questi, dicono che “Lega e 5 Stelle non sono d’accordo su niente”. Credo che le parole di Giachetti siano una sineddoche, figura retorica che consiste nell’indicare (accusare) una parte per esprimere il (riferirsi al) tutto.

L’uomo è ciò che mangia, io sono italiano!

L’altra sera mi sono beccato 5 minuti di Masterchef Australia. Gli esperti esaltavano il piatto di un concorrente a base di carne di manzo, patatine FRITTE e insalata NON condita. Il manzo perchè “tenero”, e credo che se la carne è di qualità sia difficile sfornare manzo duro, le patate fritte perchè “danno croccantezza al piatto”, quindi andavano bene anche i crackers, e l’isalata “scondita” perchè ovviamente faceva solo da “contorno artistico” al piatto.
Meglio quindi Cracco che sponsorizza le patatine fritte in Italia di tutti gli chef australiani che le patate fritte le usano come ingrediente per le loro “specialità”.

(In risposta a chi ironizza (giustamente, ovvio, è un gioco!) sul fatto che Cracco, Bastianich e Barbieri predicano bene ma poi sponsorizzano schifezze).

Auschwitz e i ragazzi d’oggi.

Ore 21,30. Scopro che mio figlio Francesco deve fare una relazione su “Fino a quando la mia stella brillerà” di Liliana Segre.

Ore 21,31. Inizio a leggere e a prendere appunti, sono circa 200 pagine ma cosa vuoi che sia, ha avuto solo 18 giorni per questo compito, l’ultimo giorno di scuola era assente e si sono dimenticati di dirgli che la scadenza tassativa era prevista per domani.

Ore 22,00. “Quanto ti manca?”.

Ore 22,00 e qualche secondo, parte la prima parolaccia.

Ore 22,20. Mica male la storia, a parte un riferimento infelice a Isabella di Castiglia (chi me la tocca diventa automaticamente mio nemico), trovo che questo romanzo storico sia onesto e per niente ideologico.

Ore 23. Ho finito. E aiuto Francesco a scrivere il riassunto e a rispondere alle seguenti domande.

Ore 23,50. Buona notte.

Ore 23,50 e qualche secondo, “grazie papà”.

Ore 23,51. Penso che il ministro la prossima volta dovrebbe non consigliare ai professori di non rompere le palle coi compiti delle vacanze, bensì obbligarli a non darne.

Ore 23,52. Ringrazio però l’insegnante perché sono stato costretto a leggere una storia che mai, nemmeno sotto tortura avrei affrontato.

Alcune riflessioni. Sappiamo che il nazismo e (parzialmente) il fascismo sono stati nefasti, che il razzismo è un male di origine satanica, che però, a forza di affrontare in modo ideologico l’argomento, c’è il rischio di provocare una reazione di rigetto da parte soprattutto dei giovani che capiscono la mancanza di sincerità di chi continua a organizzare visite ad Auschwitz relegate a gita scolastica, cioè svago. Nel libro la Segre racconta della sofferenza di quando, tornata a Milano, non riusciva a raccontare dei lager perché la gente era felice per la fine della guerra e non voleva ascoltare il racconto di una tragedia. L’essere umano è chiamato alla verità ma soprattutto alla bellezza, quando vede davanti a sé la speranza non vuole sentir parlare del male assoluto. Oggi, a più di 70 anni di distanza, Liliana Segre dovrebbe capire che ciò che racconta del 1945 vale triplo per i nostri tempi: I giovani con la pancia piena e la PlayStation se ne fregano di ciò che accadde nel secolo scorso, lo vivono con distacco esattamente come vivono le guerre puniche. Se imponi loro il ripudio di ciò che non c’è più, otterrai solo indifferenza. Questo racconto mi è piaciuto perché mentre lo leggevo, seppure a duecento all’ora, ero là con la bambina Liliana, non c’erano destra e sinistra, Mattarella e i pistolotti demagogici, l’ANPI e le sue ragnatele, “Bella ciao” e il populismo bandiera rossa. C’era solo la verità che ci rende liberi. Ammesso che non si vada avanti a parlarne all’infinito, sennò si rovina tutto; questo è accaduto per colpa della sinistra comunista e post comunista che per un profondo senso di colpa di matrice freudiana, ci ha riempito di Shoah non per affermare la verità ma per dirci che i comunisti non erano cattivi come i fascisti e i nazisti. Peraltro non ci sono riusciti, avendo gli storici emanato una sentenza definitiva che mette comunismo e nazismo nello stesso identico girone infernale. Liliana Segre dovrebbe capire che avrebbe dovuto rifiutare la nomina di senatore a vita, che quella mossa, voluta dai suddetti cultori ideologici della Shoah, non fa che tenere lontani dal suo racconto tutti coloro che diversamente l’avrebbero letto per saperne di più, avendo apprezzato un gesto contro corrente e anti demagogico. Invece s’è lasciata arruolare nelle fila di una sinistra che dice “mai più” ma sta coltivando un’ideologia uguale identica a quella che, degenerata, ha portato all’Europa le peggiori sciagure della sua storia. A mio parere una lettura critica di questo romanzo (che non avrei letto nemmeno sotto tortura) dovrebbero consigliarla coloro che si dicono di destra, perché la morale della favola è che oggi la lotta all’ideologia simil nazifascista esiste solo a destra.

 

Disinformazione.

Quando di dava dell’handicappato a qualcuno lo si faceva per dire che non era capace di far nulla. Era un modo di dire un po’ crudo, una sentenza definitiva e impietosa per qualificare chi sbagliava qualcosa, chi non imparava nemmeno se gli si ripeteva il concetto mille volte.

La parola “handicappato” fu poi sostituita con “disabile”, perchè da un po’ di anni è in vigore la neolingua che cambiando le parole pretende di risolvere i problemi usando più zucchero che pietas ma va bene così, anche se non cambia la sostanza.

Ma “disabile” era ancora troppo. Oggi si deve dire “diversamente abile”, siamo all’esplosione della ragione, se uno ha bisogno delle stampelle per camminare non puoi farlo correre chiamandolo “diversamente abile”, rispettarlo significa altro, non raccontargli che è “abile”, anche perchè lui lo sa bene di avere solo una gamba.

Nel frattempo è nata una categoria scolastica che ha abolito il cappello con le orecchie d’asino, una antica usanza barbara che prevedeva un giudizio impietoso verso gli studenti che andavano male a scuola, vuoi perchè svogliati, vuoi perchè davvero “asini”.

Questa categoria è quella dei “dis” e ha fatto la fortuna di migliaia di “esperti”, soprattutto psicologi, che certificano alcune carenze scolastiche e le fanno diventare una scusa per essere valutati diversamente dagli studenti che non hanno problemi. Vai male in matematica? Niente paura, una bella certificazione, diventi “discalculico” e avrai diritto a esercizi più facili e a un voto più alto. Scrivi male? A me dicevano che ero disordinato, che ero “farfallone” perchè facevo la pancia larga alla elle e alla effe. Oggi sarei semplicemente “disgrafico”.

Per non parlare della difficoltà nell’esprimersi, ai miei tempi era ansia scolastica e un buon insegnante poteva aiutarti a migliorare, oggi ti certificano “dislessico”.

Poi il ragazzo arriva all’Università, che facciamo, lo laureiamo in medicina anche se sviene davanti al sangue? Basterà certificare che è “disdraculico”?

E un neo ingegnere che non riesce a progettare bene i cementi per costruire? Lasciamo che crolli un ponte perchè il suddetto ingegnere è “discalculico”?

Va bene tutto, allora proporrei di ritirare il certificato elettorale a chi è “disinformato”. L’ho scritto tra virgolette? in effetti si è trattato semplicemente di una “distrazione”, ma non sono certificato.

Alcuni pensieri.

Quando andavo a scuola e mi dicevano che a volte ero tra le nuvole, la cosa non mi faceva troppo piacere. Oggi che esistono i cloud, cioè le cosiddette nuvole che possiamo riempire di file contenenti miliardi di informazioni, mi prendo una rivincita. Essere tra le nuvole significa essere informati.

 

Istruzioni per l’uso.

Dopo 18 anni, 6 mesi e 5 giorni di matrimonio, sistemando un cassetto ho trovato le istruzioni della radio sveglia Sony. Prima di buttarle nella spazzatura ho deciso di leggerle e ho scoperto una “nuova” funzione a me sconosciuta. Appartengo alla categoria di coloro che quando acquistano uno “strumento” pretendono di capirne il funzionamento evitando le bedienungsanleitung, forse proprio perché questa scritta intimidatoria precede sempre “istruzioni per l’uso”, insieme a “operating instructions” e “mode d’emploi”. Eh no, se vuoi vendere un oggetto in Italia le istruzioni me le dai in italiano, oppure l’italiano lo metti come prima opzione, sennò tieniti la tua radio che io mi sveglio lo stesso. Ovviamente il riferimento al matrimonio c’entra, questa radio sveglia era nella lista nozze. Questo ricordo evoca telefonate, figure di mer*a, equivoci, mancati ringraziamenti, confusione nei ringraziamenti. Evoca parenti defunti, fotografie dei tavoli in cui compaiono persone che non ci sono più (ce n’è una senza superstiti!), aneddoti… Bip bip bip bip. Ok, funziona ancora, mi sveglio e vado ad adagiare le istruzioni nella cassa della differenziata, settore carta inutile, ritiro giovedì prossimo.

PROFEZIA che spero sia solo una mia paranoia mentale.

Accade che in Francia i Gilet Gialli minacciano di far saltare il sistema. Accade ciò in vista delle prossime elezioni Europee in cui la SINISTRA RADICAL MASSONICA rischia di scomparire e i promotori di questa Europa rischiano di veder sfumare il progetto mondialista post comunista.

Così come la massoneria ha creato dal nulla Macron per sostituirlo alla sinistra francese in crisi, dopo aver colpito Fillon, candidato Popolare (non massone, quindi un’eccezione inaccettabile per i francesi), credo che anche oggi faranno di tutto per non scomparire.

Quale miglior tranello di un movimento spacciato per anti sistema (come Macron e En Marche!) che prenda piede in TUTTA Europa per riportare magari al Parlamento Europeo i massoni?

I Gilet Gialli non ptrebbero essere il novo cavallo di Troia dei soliti illuminati oggi in difficoltà?

Me lo fa supporre la solita tiritera dei siti fake creati da Trump per combattere il nemico e favorire i populisti.

Una notizia del genere potrebbe far sì che anche in Italia, Germnia e Spagna vengano accolti con entusiasmo questi contestatori d’oltralpe e se davvero fossero finti controrivoluzionari, rischieremmo di arrivare alle elezioni Europee e di eleggere ancora quelli del PD e i framasoni di Bilderberg e della Trilateral.

Non dimentichiamo che George Soros ha in mano TUTTA l’informazione europea, che sono le AGENZIE DI STAMPA PILOTATE che CREANO LE NOTIZIE, che il resto viene ignorato e relegato a FAKE NEWS.

Quindi io dico, W i Gilet Gialli, però lo dico a BASSA VOCE perchè TEMO che sia una TRAPPOLA DIABOLICA.