https://www.ilsussidiario.net/news/il-covid-e-artificiale-e-stato-costruito-in-laboratorio-a-wuhan-ecco-le-3-prove/2079 Leggi tutto “Guerra Virologica. È un dato di fatto…”
Oggi ho trovato questa cartolina che mio nonno materno scrisse a mia nonna, sua futura sposa, 101 anni fa. Non so se questa immagine di Piazza Arnaldo sia un unicum o se ce ne siano altre uguali in giro. Notare il tram e se non sbaglio non c’era la strada che porta al Castello. Sul retro le belle parole d’amore del nonno alla nonna. Lui lavorava a Brescia, era disegnatore professionale, credo per l’OM. Se non sbaglio si sposarono proprio quell’anno e forse anche la nonna abitò qualche tempo a Brescia prima di trasferirsi a Corno Giovine in provincia di Milano (ora Lodi) loro paese di origine.
Altro che telegiornale!
Bisogna guardarlo e studiarlo a memoria.
Se non conosci il nemico non potrai mai combatterlo e sarà lui a sconfiggere te.
Come ci stanno ingannando.
Effetti della tv di regime sulle parole di chi non è allineato e cerca di far riflettere le persone.
Pubblicato da Stefano Montanari su Giovedì 1 ottobre 2020
Se credono di saperne di più e di essere migliori di lui, perché lo censurano? Montanari dice di aver consegnato il testo “di un lavoro americano in cui si dimostra che la vaccinazione antinfluenzale aumenta l’incidenza delle patologie, l’ospedalizzazione e la mortalità”. Ora, se è VERO bisognerebbe punire severamente chi ha gestito la vicenda Covid19 in malafede. Se non fosse invece vero che il vaccino antinfluenzale è dannoso, allora di punisca Montanari, ma credo che se nessuno lo denuncia è perché ha paura che emerga che ha ragione lui…
Come ti condiziono attraverso la neolingua.
Se sei cattolico e non cedi al progressismo sei integralista. Se pensi che questa Europa patacca vada modificata sei sovranista. Se pensi che il Covid 19 non sia più pericoloso come prima e che le misure prese, attualmente siano eccessive, sei negazionista. Se pensi che un bambino abbia bisogno di un papà e di una mamma, sei omofobo. Ma se non ti rendi conto che siamo in una dittatura mondialista fondata sul pensiero unico e che ti stanno gradualmente negando la libertà di espressione, beh, allora sei davvero pirla!
Dittatura sanitaria.
È logico pensare che Tritto abbia ragione. A mio parere era evidente dall’inizio la natura del virus. Ovviamente non potevo e non potevamo saperlo ma ci sono degli elementi che facevano e fanno pensare che sia andata così: 1) La Cina NON è controllabile, c’è una feroce dittatura comunista. 2) l’OMS ha tergiversato, non ha dato informazioni sul virus e se la comunità medico scientifica s’è trovata spiazzata la colpa è delle omissioni dell’OMS. 3) il potere mondialista del pensiero unico, probabilmente connivente con Cina e OMS ha messo in piedi un regime sanitario atto a scomunicare chiunque dissentisse dalla vulgata comune sul virus. 4) Il professore Montagnier è stato retrocesso ad ex scienziato, oggi rincoglionito e le sue teorie sono state attaccate in modo innaturale. Di solito se la comunità scientifica non giunge a una conclusione che abbia a che fare con la scienza, vige il dialogo, il dibattito che deve portare a una conclusione il più verosimile possibile. Nessuno conosce l’origine del Covid 19, chi ha espresso la propria teoria, anche se scientificamente non provata, è stato censurato come accade solo nelle dittature. 5) Montagnier disse che siccome i virus modificati tendono a tornare allo status quo, la pericolosità del Covid 19 sarebbe gradualmente scemata. Oggi sembra che ciò stia accadendo ma molti lo negano e danno il merito al lockdown e alle nuove regole comportamentali che stanno introducendo un controllo meticoloso sulla popolazione che potrebbe diventare sempre più pericoloso, e in fondo questo era il programma delle élite massoniche internazionali! 6) Tale controllo ha lo scopo di manipolare la vita sulla terra, ridurre la popolazione (i neomalthusiani da decenni puntano a questo risultato) e far fuori gli improduttivi. Il Covid 19 è stato ironicamente chiamato Covid Inps, poiché una enorme percentuale di morti era ultra ottantenne e con precedenti patologie, quindi questa tragedia farà risparmiare un sacco di quattrini alle casse degli Stati. 7) La mia considerazione finale è soprannaturale. Satana è sciolto dalle catene, odia ed invidia l’uomo poiché fatto a immagine di Dio. Satana vuole distruggere il genere umano. Lo fa promuovendo aborto, rottura dei matrimoni, unioni same sex, sterilità, guerre, pandemie. E sembra proprio che ci sia una curiosa alleanza tra chi denigra le conclusioni di chi dissente dal pensiero virologico unico e i promotori (sinistra radical mondiale) dei cosiddetti diritti civili… Se pensiamo che il più estremo tra tutti questi diritti è l’aborto al nono mese, cioè una pratica nazista che prevede la perforazioni del cranio del nascituro ancora attaccato al cordone ombelicale, con risucchio della materia grigia, possiamo renderci conto del livello criminale e satanico di certi personaggi che oggi vorrebbero conquistare (e in parte l’hanno fatto) il mondo. Questo punto 7 però finisce bene, in gloria, col trionfo del Cuore Immacolato di Maria. Chi ne parla o mostra il Rosario o chiude la convention del partito con l’Ave Maria di Schubert viene denigrato o considerato un cattolico integralista, intollerante, fascista, costruttore di muri ecc. 8) Aggiungo l’ottavo punto. Per “costoro” il pericolo peggiore sarebbe la rielezione di Donald Trump. Per questo penso che l’emergenza virus, che tiene incollato il mondo alla TV e ai media che manipolano il pensiero e il voto dei popoli, durerà fino a novembre. E da qui ad allora è e sarà vietato dissentire. Poi si vedrà ma ci scommetto che a Natale il panettone sarà senza Covid (e comunque Trump ce la farà lo stesso).
Il caso Mentana.
Esclusivo. Filippo Savarese: “Enrico Mentana è prigioniero del suo stesso personaggio”
19 Maggio 2020
È l’undici maggio, Enrico Mentana, direttore del TG di La7, in risposta a un consigliere regionale abruzzese che in merito alla liberazione di Silvia Romano, la ragazza milanese rapita in Kenya alla fine del 2018, si era prodigato in un paragone un po’ forte e provocatorio, esprimendo dei dubbi in merito agli abiti indossati dalla ragazza (Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentramento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa della SS?), interviene su Facebook: “A tutti quelli che in queste ore fanno orrendi e insensati paragoni con chi tornò da Auschwitz voglio solo sommessamente ricordare che il campo di Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia, e che lo stesso Hitler era cattolico battezzato e cresimato. Provate a riformulare il paragone ora…”.
La reazione dell’ambasciatrice polacca a Roma non si fa attendere, e nella risposta al Direttore gli ricorda, tra le altre cose, che la Polonia era occupata dai Nazisti, che lì avevano costruito il più grande campo di concentramento perchè proprio in Polonia viveva il maggior numero di ebrei.
Al che Enrico Mentana interviene, sempre su Facebook: “Alcuni troll hanno provato a gettarmi fango (la materia di cui son fatti) per il post su Auschwitz, aizzando pure l’incolpevole ambasciata polacca”, e tira in ballo Filippo Savarese, ex portavoce di Manif Pour Tous Italia e per tre anni direttore delle campagne di Citizengo italia, che su Instagram aveva ringraziato “l’Ambasciatrice polacca a Roma per aver risposto alla mia richiesta assicurando che stanno lavorando su queste scandalose offese”. Queste le parole di Mentana sull’intervento di Savarese: “Il capo delle Campagne di CitizenGo, emanazione italiana di un gruppo ultraconservatore cattolico, che aizza l’ambasciatore di Polonia contro il sottoscritto e si vanta di aver fatto scrivere una risposta. Avanti così”.
Abbiamo così deciso di contattare Filippo Savarese e di fargli alcune domande in merito a questa grottesca vicenda.
La prima domanda che vorrei farti è, che cosa c’entra la risposta di Mentana con la frase del consigliere comunale abruzzese?
“Assolutamente nulla. Qualsiasi tentativo di trovare paragoni, similitudini o parallelismi è impossibile. Il campo di concentramento di Auschwitz e in generale tutti i territori sotto occupazione e controllo nazista perciò stesso avevano perso la loro riferibilità alla Polonia e alla sua cultura cattolica. È quindi storicamente falso, sotto qualsiasi punto di vista, affermare che ‘Auschwitz sorgeva nella cattolicissima Polonia’. È vero l’esatto opposto: Auschwitz sorgeva su un territorio de-polacchizzato e de-cattolicizzato da parte dei nazisti con la loro stessa occupazione”.
Enrico Mentana accusa chi se la prende con lui di essere un “troll” ma in realtà sono le sue reazioni quelle di un “troll”. Come hai fatto ben notare tu, il direttore negli interventi succitati e in altri ha usato i seguenti termini: fango, pena, ribrezzo, tribù, sollevazione, affiliati, echo chambers, reti di propaganda. Non faceva prima a chiedere scusa e ad ammettere di aver detto una sciocchezza?
“A me sembra che Enrico Mentana sia prigioniero del suo stesso personaggio. È senza dubbio uno degli opinionisti politici di maggior tendenza sui social, oltre che ovviamente uno dei più importanti giornalisti in Italia. Quando si raggiunge un tale status, scusarsi e ammettere di aver sbagliato non è consentito, si rischia di perdere ‘quota’. In questo caso Mentana si è riferito a una ‘sollevazione’ organizzata da parte di non si sa bene quali troll. Ha detto una castroneria storica e molte persone glielo hanno rimproverato. Ringraziamo Dio che in Italia ci sono ancora tanti privati cittadini che studiano la Storia, piuttosto”.
In un altro passaggio Mentana dice: “malpancisti e odiatori di ogni ordine e grado sono spuntati fuori da ogni parte. Ve lo dico col cuore: fate schifo”. A me viene da sorridere; se si può capire che il “leone da tastiera” scriva frasi anche un po’ di pancia, lo stesso può valere per uno dei giornalisti più famosi e pagati d’Italia?
“La trovo più che altro un po’ una vigliaccata. È facile fare l’altezzoso dicendo ‘fate schifo’ a imprecisati ‘malpancisti e odiatori’. Ci vuole più coraggio invece a fare nomi e cognomi, a rispondere ai singoli utenti in questo modo. Quando mi ha citato personalmente sul suo profilo Instagram, guardacaso non ha usato questi toni.
Se fossi l’ambasciatrice polacca mi sentirei più offesa per l’accusa di essere stata “aizzata” (linguaggio che di solito si riferisce ai cani) da te che per tutto il resto che è un evidente grossolano errore storico, non pensi?
“La cosa più grave della vicenda, oltre alla castroneria storica, è il modo in cui Mentana si è costantemente riferito all’Ambasciata Polacca in Italia, col continuo riferimento al fatto che sarebbe stata ‘aizzata’ dai suddetti troll tra cui il sottoscritto. È un modo veramente offensivo di considerare un importante corpo diplomatico europeo. L’Ambasciata non si è fatta ‘aizzare’ da nessuno. Anzi, quando ho chiesto su Twitter alla Signora Ambasciatrice di rispondere, lei ha lasciato chiaramente intendere che erano già sulla vicenda. Quindi non è né merito né colpa mia, a seconda dei punti di vista”.
Se di errore storico trattasi, probabilmente c’è dell’altro nella reazione di Mentana. Pensi che sotto la cenere ci sia ciò che sperimentiamo da un bel po’ di tempo, cioè l’odio verso i cattolici?
“Ho letto che lo stesso Mentana si dichiara cattolico, anche se sarebbe interessante conoscere le sue opinioni in tema di aborto, eutanasia, matrimonio, adozioni, educazione sessuale, etc. Non direi comunque che in questo caso si tratti di odio, ma certamente di una considerazione superficiale, offensiva, come ha detto l’Ambasciatrice polacca. I cattolici sono quelli che si possono sempre tirare in ballo senza il minimo rischio di essere ‘politicamente scorretti’. Il rigoroso rispetto che circonda qualsiasi altro culto, l’ebraismo o l’islam, non vale per il cattolicesimo. Questo è un fatto”.
Enrico Mentana è titolare del sito ‘Open’ che ha come suo obiettivo la lotta contro le bufale. A parte che da qualche mese non sei più il ‘capo’ delle campagne di CitizenGo Italia, e già siamo a una bufala a zero per lui, mi sembra che uno scivolone ben più grave ‘Open’ lo fece con una fake news che avrebbe dovuto smentire una fake news che invece era, purtroppo, notizia vera, cioè quella relativa alla legalizzazione dell’aborto al nono mese da parte dello Stato di New York, tra gli applausi e gli urli di gioia dei Democratici al momento della firma del Governatore Cuomo, all’inizio del 2019. In questi giorni cade il secondo anniversario della scritta intimidatoria, ‘eutanasia per Savarese’, che dei simpaticoni amici del ‘progresso’ ti dedicarono in seguito alla vostra campagna anti aborto nella Capitale. Si trattava di odio o di un incompreso gesto d’affetto? Perchè non mi sembra che ai media da premio bontà la cosa sia interessata più di tanto. Qualche direttore di tiggì per l’occasione ti espresse la propria solidarietà?
“Non penso si trattasse di una vera minaccia, anche vista la singolarità dell’auspicio (l’eutanasia è un qualcosa che uno si dovrebbe dare da sé o a cui dovrebbe comunque prestare il consenso, anche se come stiamo vedendo in questi ultimi tempi ormai aumentano esponenzialmente i casi di eutanasie imposte a minori o malati mentali). Denunciai il caso ai carabinieri e facemmo comunicati stampa, ma ovviamente nessun media importante lo riprese. Comunque, proprio oggi sono ripassato lì davanti, sulla strada per andare a visitare la tomba di san Giovanni Paolo II a San Pietro, e ho visto che hanno cancellato ‘eutana’. Quindi ora si legge ‘sia per Savarese’. Mi sfugge completamente chi possa essere stato, spero non il servizio decoro del Municipio perché vorrebbe dire che hanno finito la vernice in corso d’opera. Ognuno aggiunga l’augurio che preferisce davanti a quel ‘sia’…
E per concludere un messaggio che si spera che qualcuno recapiti a Enrico Mentana…
“Vorrei invitarlo a fare l’esperienza di chiedere pubblicamente scusa quando è nel torto. Ne scoprirà i benefici. Lo stesso San Giovanni Paolo II lo ha fatto a nome della Chiesa Cattolica per i suoi errori storici, tra i quali però non c’è quello di aver prestato minimamente il fianco al nazismo, anzi combattuto con tutte le forze”.
A tal proposito, per tagliare la testa al toro (e la cresta a Mentana), ecco cosa pensava Adolf Hitler del Cristianesimo: “Ci accusano di essere i nemici dello Spirito. Lo siamo. Ma in senso molto più profondo di quanto possano immaginare gli stupidi borghesi. Che m’importa della dottrina cristiana, del significato infinito dello spirito individuale e della responsabilità morale personale? Io le contrappongo, con gelida chiarezza, la dottrina salvatrice del nulla e della totale insignificanza dell’individuo e della sua esistenza continuata solo nella mortalità visibile del sangue della razza… Io libero l’uomo dalle esigenze della libertà spirituale e dell’indipendenza personale, che pochissimi sono in grado di sopportare… Un Cristianesimo tedesco è una contraddizione. O si è tedeschi o si è cristiani” (Dalle conversazioni di Hitler con i suoi Gauleiter).
Attilio Negrini
Dov’era Dio?
Ospito un articolo dell’amico Gianmaria Spagnoletti sul mistero del male.
Terremoto nel Lazio
«Dov’era Dio». Il mistero del Male, i “castighi divini” e la Misericordia di Dio.
Dopo ogni disgrazia ritorna la domanda sul perché delle vittime innocenti. Fatalità, castigo divino o domanda senza risposta? La fede prova ad arrivare là dove le certezze filosofiche e scientifiche sembrano insufficienti.
Nel 1755 un terremoto di eccezionale intensità devastò Lisbona, capitale dell’Impero del Portogallo. Fu un evento di portata immensa perché, oltre a diverse decine di migliaia di vittime, il sisma causò anche un dibattito filosofico sul “perché” del male nel mondo che continua ancora oggi.
Anche in occasione del terremoto in Italia centrale, e della valanga che ha travolto l’Hotel Rigopiano tutti sono tornati a chiedersi il perché di quelle vite spezzate all’improvviso, versando fiumi d’inchiostro sui giornali. Si è parlato di nuovo di “castighi divini”, in un curioso “incrocio” tra voci cattoliche non ufficiali (su Facebook) e voci musulmane legate all’ISIS. Qualcun altro si è spinto a parlare di “karma” (come dire “contrappasso”) perché Amatrice è ovviamente la patria dell’“amatriciana”, e il sisma avrebbe “vendicato” la morte di tanti poveri animali finiti nel condimento della pasta. Tuttavia, commentare una dichiarazione del genere vorrebbe dire scendere al suo stesso livello, quindi meglio passare oltre.
Insomma il sisma che ha sconvolto Lazio e Abruzzo la scorsa estate, e che continua a tutt’oggi ha sconvolto le vite ma anche le menti. Quella benedetta domanda, però, è salutare.
«Dov’era Dio ad Auschwitz?» è la domanda che si è fatto Elie Wiesel e che qualcuno ripeteva a noi studenti nella Giornata della Memoria.
«Dov’era Dio ad Amatrice?». E la domanda si può ben fare, visto che sono morte persone di ogni tipo ed età: genitori sono rimasti senza figli, e bambini sono rimasti orfani; persino una famiglia intera (una coppia e la loro figlia) è stata schiacciata dal campanile che è piombato sulla casa dove abitavano. Il disastro dell’Hotel Rigopiano, accanto alla gioia di aver trovato alcuni superstiti, tra cui una mamma con i suoi bambini, ha significato la morte di ben 29 persone. È il mistero della sofferenza dell’innocente: come Giobbe, che perde i figli all’improvviso, travolti dal crollo della casa dove stavano facendo festa. Giobbe è un sant’uomo, ma gli amici insistono a dirgli: «Devi pur aver fatto qualcosa!», alla ricerca di una spiegazione semplice e immediata alla serie di disgrazie che lo colpiscono, nonostante siano evidentemente immeritate.Giobbe però accetta tutto quello che gli succede, per un semplice motivo: egli si fida di Dio, e sa che Dio non può volere il male, né la morte delle sue creature.
La verità è che non ha senso farsi quella domanda o tirare in ballo i “castighi divini” per poi farne un “minestrone” insieme a tutte le polemiche sugli sciacalli, sulle case non antisismiche, sulle tendopoli e sugli appalti per la ricostruzione. L’uomo onesto non si merita che gli venga svaligiata la casa, ma il ladro si merita di essere incenerito da un fulmine appena mette le mani sulla cassaforte. Giusto, no? E allora perché in genere non succede così? Il fatto è che la “faccenda” è molto più ingarbugliata di come sembra.
Per dire cose almeno un po’ più sensate bisogna prima uscire dal meccanismo di buona azione = premio e cattiva azione = punizionea cui siamo abituati a pensare. Hai fatto il bravo? Ti do un dolcetto. Non hai fatto il bravo? Vai in punizione dietro la lavagna.
Questo ragionamento poteva funzionare finché eravamo alle elementari, ma da grandi non si può più pensare in questi termini. Alcuni adulti non abbandonano mai questo metro di giudizio (per quanto abbiano studiato), ma la realtà è talmente complessa che, per vederla nel modo giusto,ci impone di cambiare modo di osservarla. Tutto è veramente così?
Intanto è meglio chiarire una cosa. Il terremoto è un evento presente in natura ed è ineluttabile. Cioè significa che quello di Amatrice non è stato il primo, e non sarà l’ultimo. Non possiamo farci niente e non possiamo prevedere questo tipo di eventi (per ora). L’Italia è una parte del mondo con una sismicità rilevante, perché la Penisola si trova sul confine tra la zolla euro-asiatica e quella africana, e tra l’altro si sposta verso Est di qualche centimetro ogni anno.
Ma l’Italia non è l’unica zona soggetta a terremoti: alcune parti del mondo sono a rischio di scosse anche più violente: le Hawaii, ad esempio, sorgono su una intera fila di vulcani che emergono dall’Oceano Pacifico sul margine di due placche in movimento.
In California, addirittura, stanno ad aspettare il “Big One” (lett. “Quello grosso”) che potrebbe spazzar via Los Angeles e San Francisco (già devastata dal terremoto del 1906). Entrambe le città, infatti, sorgono sulla Faglia di San Andreas, confine tra la placca americana e quella pacifica, che si muovono continuamente causando un accumulo di energia; quando questa si scarica, la terra “balla” con più o meno violenza. Questo perché le viscere della Terra contengono magma ad altissima temperatura che con i continui “moti convettivi” tra il centro e la crosta terrestre fa muovere anche le zolle di superficie.
È con i terremoti che i continenti hanno assunto la forma attuale nel corso di milioni di anni, e per quanto tecnologicamente avanzati, noi esseri umani continueremo a subirne la minaccia. Ci saranno altri danni e altri morti in futuro, che continueranno a scandalizzarci molto di più delle vittime per annegamento o per incidente stradale (quelle sì più evitabili, ma che emotivamente ci scuotono molto meno).
Insomma: perché è successo il terremoto di Amatrice? La spiegazione scientifica ve l’ho appena data, ma non esaurisce la domanda. Niente affatto. La domanda va ben oltre il “perché” fisico dei terremoti.
Mettiamola così: perché quella gente è morta nel cuore della notte, in casa propria, cioè nel luogo che doveva offrire loro più sicurezza? Che cosa aveva fatto di male? Nulla!
«In quella notte, due saranno in un letto. Uno sarà preso, e l’altro lasciato» (Lc 17,34). E la Scrittura non dice di più. Non spiega qual era quello “buono”, o quello “cattivo”. Non dà ragioni, come se volesse lasciare la questione aperta. E allora c’è dell’altro: l’uomo non ha la risposta all’enorme “perché” che il terremoto gli fa porre. Ne resta privo, come Giobbe seduto sulla cenere.
Permettetemi una digressione: ci sono dei fatti che in questo contesto è bene riconoscere. In primo luogo, l’uomo deve riconoscere la sua transitorietà sulla Terra. Per quanti progressi abbia fatto la scienza per allungarci la vita, siamo tutti di passaggio e un brutto giorno scompariremo. Questa certezza è l’unica che abbiamo (ma sembra essersi persa per strada) perché a rigor di logica, non sappiamo né il “quando”, né il “come”(a meno che uno non scelga di fare da sé, ma questa è un’altra storia). Questo non è parlare di “castighi divini” come si faceva 100 anni fa! È un fatto concreto che la vita dell’uomo sia relativamente breve. E poi per alcuni è pure grama perché il mondo è inevitabilmente “segnato” dal male.
Torniamo allora alla domanda di Elie Wiesel: «dov’era Dio?» Qualcuno la pone come per dire «Vedi? Dio non c’è». Ma non aggiunge, da furbo, la risposta che lo stesso Wiesel ha dato: «Dio era lì con loro», con chi moriva, ad Auschwitz (o nel terremoto). Dio non ci abbandona nemmeno lì, tanto che persino suo Figlio è morto da innocente (facendosi carico di ogni umana sofferenza) per poi risorgere. Come a ricordarci che questo mondo è la nostra “casa” solo per un po’ di tempo, ma non quella “vera” (il Paradiso), a cui dobbiamo aspirare.
Possiamo sperare che a molti di quelli rimasti sotto le macerie, Dio abbia dato una possibilità di ravvedimento, di riconoscere la propria fragilità di uomini, di chiedere perdono per i propri peccati, e di cambiare vita (se sopravvissuto).
«Non vi è un solo passero che muore senza che lo voglia Dio. Ma voi valete più di molti passeri» (Lc 12, 6-7). Per Dio la vita umana ha un valore immenso, e non va mai perduta. Guardiamo a questa disgrazia non per chiederci dov’era Dio, ma per deciderci a spendere bene le nostre vite: se vogliamo, per aiutare chi è rimasto senza casa, ma più in generale, per fare del bene.
Cosa è successo alla fine del 2018?
Alla fine del 2018, nella zona a est di Brescia, si verificò una serie preoccupante di polmoniti. Diedero la colpa al fiume Chiese inquinato, allo spargimento di liquami industriali nei terreni agricoli. I giornali ne parlarono per un po’. Poi silenzio assoluto. Una testata medico scientifica tedesca ne scrisse. Questa la traduzione dell’amico Gianmaria Spagnoletti: Ondata di polmoniti allarma le autorità della Lombardia
Roma – Dopo numerosi casi di polmonite emersi in nord Italia, le autorità sanitarie cercano la causa nelle acque. In Lombardia, nell’area a circa 60 Km dal Lago di Garda e 100/120Km a est di Milano, sarebbero state ricoverate in ospedale per polmonite 138 persone.
In due pazienti sarebbe stata riconosciuta la Legionella, come ha detto oggi una portavoce delle autorità sanitarie. “Stiamo lavorando duro per determinare l’origine dei casi di polmonite”, ha scritto ieri il Commissario sanitario della Regione, Giulio Gallera, su Twitter.
Sarebbero stati prelevati più di 52 campioni da acquedotti pubblici e case private. I risultati delle ricerche sono attesi per i prossimi giorni, come ha datto Gallera all’emittente televisiva pubblica RAI. Gli abitanti della regione sono stati esortati a pulire i filtri dei rubinetti e a non tenere le finestre chiuse nel farsi la doccia.
I batteri della Legionella sono diffusi in tutto il mondo e proliferano nell’acqua dolce calda. Possono essere inalati attraverso l’acqua nebulizzata. Le fonti di infezione sono spesso docce, climatizzatori o vasche idromassaggio. Una infezione con questi batteri può restare asintomatica, ma anche manifestarsi con sintomi come quelli dell’influenza o della legionellosi. A essere colpiti sono soprattutto adulti con difese immunitarie indebolite.
Traduzione dal tedesco di Gianmaria Spagnoletti.
Fonte: https://www.aerzteblatt.de/nachrichten/97750/Vielzahl-an-Lungenentzuendungen-beunruhigen-Behoerden-in-Norditalien
© afp/dpa/aerzteblatt.de
Scoperte pandemiche.
Dopo quasi un mese di reclusione forzata devo fare alcune considerazioni molto importanti.
1) Mi lamentavo perché ero stufo di dover sempre girare col mio pickup per lavoro. Oggi avrei voglia di riiniziare a viaggiare, stare fermi è deprimente.
2) Pensavo al futuro, a quota 100, a quando tra mille anni potrei andare in pensione e sognavo quel giorno, pur essendo conscio che non arriverà mai. Oggi spero che arrivi una nuova Fornero e che mi sposti quella data verso il 2136. Mi sono messo nei panni di “Fantozzi va in pensione”, mi è bastata questa prova, rinuncio, grazie!
3) Ultima grande scoperta: il Folletto funziona perfettamente e aspira tutto, dico TUTTO, anche a velocità uno. Perché i tedeschi hanno esagerato mettendo anche la due e addirittura la tre? La mia analisi ha stabilito che quando la donna va a velocità tre e stai guardando la televisione o non hai voglia di sentire quel rumore, lo fa per emulare l’uomo che quando il semaforo diventa verde accelera sgommando e tira la prima per duecento metri.