L’appello di Macron all’unità nazionale era scontato. Ancora prima dell’incendio era da mesi che mi chiedevo che cosa avrebbe potuto accadere in prossimità delle elezioni europee per richiamare le pecore all’ovile. Ricordo che la Clinton in campagna elettorale fece “sparire” dei dissidenti interni al partito, ricordo gli incidenti “casuali”di alcuni leader europei scomodi. Ricordo la farsa delle elezioni austriache ripetute dopo la vittoria del leader non “giusto”. E ora, in prossimità delle elezioni decisive per l’Europa, l’arresto di Assange, le azioni giudiziarie contro Salvini ecc. Insomma, rendiamoci conto che il sistema massonico finanziario prima di gettare la spugna le proverà tutte. L’incendio di Parigi a mio parere potrebbe essere doloso e di Stato. Un attentato avrebbe portato acqua alla destra, l’incendio “fortuito” del simbolo di Parigi e della Francia sta per essere usato da Macron per riportare gli elettori a fidarsi di qualcosa che già conoscono. L’incognita fa paura nei momenti di tensione. Sarò un complottista dietrologo ma se a Notre Dame qualcuno ha acceso il fuoco, non sono certo i manovali islamici. A mio parere c’è lo zampino di qualcun altro, e speriamo che da qui al 26 maggio non accada qualcosa anche in Italia. Mi aspetto dei colpi di scena.