Mahmood l’ho visto scrivere Mammut, Mammod, Mammhut. E qualcuno ha pure detto “che c’è di male, Mohamed è italiano”. C’è di male che hai sbagliato anche tu il nome. Io non dico che non sia italiano, ci mancherebbe, e non ho nulla contro di lui, anzi, l’ho visto intervistato alla TV e egiziano o milanese poco cambia, è un bambinone mammone con addosso ferraglia e tatuaggi, ovvero una vittima dell’assenza di una figura paterna come si deve (chiedo scusa, non è un giudizio sull’uomo, che non conosco, tuttavia risponde a queste caratteristiche) non ne faccio una questione etnica. Ciò che va denunciato è che una giuria di pochi “nominati” prevalga sul televoto a mille lire il “pezzo” di milioni di italiani, totalmente presi per i fondelli. Ciò che va denunciato è che il Festival è stato DECISO A TAVOLINO, e siccome la polemica di questi mesi verte sugli sbarchi, sugli stranieri, sul “sovranismo”, sul meticciato, sul populismo e la sinistra è politicamente alle corde, ecco il colpo di reni, l’aiutino di chiaro stampo massonico: Noi tre gatti decidiamo per tutti, il popolo deve votare ma non conta un cazzo, noi siamo gli illuminati, gli altri sono populisti. Insomma, Monti andava bene perchè selto da tre massoni, Conte no perchè rappresenta i populisti, solita musica. Ieri ascoltando la canzone del vincitore, prima del verdetto, l’ho tutto sommato apprezzata, ha tutti i crismi per diventare un tormentone estivo da spiaggia. Quindi il mio discorso non riguarda nè l’etnia, nè la canzone. Il problema è che il 14% dei teletruffati l’aveva scelto democraticamente come medaglia di bronzo, non come vincitore. Le giurie dei premi speciali avevano scelto Cristicchi e Silvestri, il pubblico di Sanremo la Bertè. Non s’era mai vista una protesta simile del pubblico dell’Ariston. In pratica questo milanese d’Egitto l’hanno scelto una manciata di personaggi che avrebbero potuto organizzarsi il festival nel proprio garage di casa. Se andate a leggervi le regole del Festival, le procedure delle votazioni, vi sfido a capirne tutti i meccanismi. Tuttavia nell’ultima serata il voto della Giuria d’Onore è determinante, ma chi ne sceglie i membri e ci sono? Sono personaggi del mondo della musica, dello spettacolo e della cultura. Scelti da chi? Ad annunciare la composizione della giuria è stato il capostruttura Rai Claudio Fasulo, non ho ben capito chi materialmente abbia deciso la lista, composta da: Mauro Pagani, Ferzan Ozpetek, Camila Raznovich,Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, e per chiudere in “bellezza”, Beppe Severgnini, Serena Dandini e Joe Bastianich. In pratica un coacervo di radicali liberi (si fa per dire) non bilanciato da alcun anti ossidante. Questa è la storia, una delle tante di questa schifosa dittatura in atto.