Donald Trump andrà a Parigi per l’inaugurazione della restaurata cattedrale di Notre Dame. È un segno molto importante per i futuri rapporti con l’Europa ed è un chiaro riconoscimento per essersi salvato dagli attentati subiti, sia da quelli giudiziari sia da quelli alla sua vita. Mancano 48 lunghi giorni all’insediamento alla Casa Bianca, saranno settimane difficili, la banda al comando dopo le ultime cartucce sparate, la grazia a Hunter Biden e l’appoggio militare in Siria contro Assad, fatti che dovrebbero una volta per tutte far capire ai nostri sinistri tifosi di Biden che per l’ennesima volta hanno sbagliato completamente cavallo, sicuramente tenterà qualcos’altro per evitare il ritorno di Trump. Qualcuno sostiene che accadrà l’impensabile, un attacco in occidente, forse in Inghilterra, sotto falsa bandiera per incolpare Putin e avere il pretesto per entrare in guerra e rinviare l’entrata di Trump con la scusa dello stato di guerra. C’è chi sostiene che gli attentati contro Trump non siano finiti, tuttavia avere scelto come vice James Vance, che per il Deep State sarebbe ancora “peggio” di Trump, dovrebbe averlo messo al sicuro. Tutto è possibile, ma la presenza di Trump a Notre Dame il giorno dell’Immacolata ha un valore immenso per il futuro dell’Europa. Ricordo che il giorno dell’Immacolata del 1991 segnò la fine dell’Unione Sovietica proprio nel segno di Maria. (Ricordo ancora la profezia di Loreto su Donald Trump…).