Brescia invasa dagli alieni.

Oggi pomeriggio con mia moglie abbiamo fatto una bella passeggiata per le vie del centro di Brescia.Una volta quando si studiava geografia e si chiedeva “come si chiamano gli abitanti di Brescia?” la risposta era semplice, “bresciani”, mica come Caltanissetta, per esempio, che o sapevi la risposta o anche con la più fervida fantasia era impossibile arrivare a “nisseni” (da non confondersi coi proprietari di fuoristrada giapponesi).
Oggi la risposta a quella domanda è invece diventata non complicata ma impossibile. Chi sono gli abitanti di Brescia? Per le vie del centro chiuse al traffico sfrecciavano dei monopattini elettrici, modello Toninelli, con alla guida bresciani atipici assai abbronzati, probabilmente a causa del global warming. A un certo punto incrociamo alcuni gruppetti di ragazzi, perfettamente integrati, che però parlavano una lingua che non assomigliava al nostro dialetto. Davanti all’Hotel Vittoria, il prestigioso 5 Stelle sito nel cuore della città, un ragazzo, anch’egli non uso a cospargersi di crema solare protezione 100, sdraiato pare dormire, non fosse per il casino assordante di un suonatore di strada che, casse con decibel a manetta, gli impedisce di prendere sonno. E non si fa così, credo che i vigili dovrebbero in questi casi intervenire per rispettare chi alle cinque della sera vuole dormire tranquillamente tra le vetrine della città! In Corso Zanardelli ci imbattiamo poi in una mostruosa riproduzione della Vittoria Alata, statua di epoca romana tra le meglio conservate in Italia, simbolo della nostra ex città. Uno scempio, una schifezza, non l’avevo ancora vista dal vivo, è assai più brutta di come appariva nelle foto sui quotidiani, accompagnata da commenti entusiastici di quelli che coi nuovi parametri etici ed estetici vengono chiamati “giornalisti”. Mi avvicino e vedo gente incuriosita che legge la dicitura sul cartello anteriore all’opera: “Riciclart”. È realizzata esclusivamente con materiale di riciclo, quindi è stupenda, ecosostenibile, green, sull’Agenda 2030 meriterebbe un capitolo, e siccome “siamo capitale della cultura 2023”, e per fortuna domani siamo in ottobre e 3/4 di questa roba se ne sono andati, in attesa di ridiventare capoluogo dell’ignoranza sorvoliamo e chiudiamo un occhio. Non riesco invece a chiudere quell’altro quando, arrivati in Piazza della Vittoria, compare un ragazzo vestito da pene accompagnato da un gruppetto di coetanei con pettorina arancio auto in panne, che fermano delle ragazzine che accettano entusiaste di farsi fotografare accanto al cazzuto. In Piazza della Loggia ecco invece comparire una fantastica opera d’arte di tale Platek. Scusate l’ignoranza, credevo fosse un ex giocatore del Milan e della Salernitana, invece pare sia un artista. Il titolo dell’opera è “Allegro ma non troppo”, la prendo per una simpatica battuta autoironica, autodefinirsi autore disperato sarebbe stato troppo. Ovviamente c’è il marchio “Bergamo e Brescia capitale della cultura 2023”. Pensa te, dico a mia moglie, avevano tanti di quei quattrini da sbattere nel cesso che potevamo farci finanziare una mostra coi disegni dell’asilo dei nostri figli. Sono uno sciupatore di occasioni. Alzo gli occhi al cielo per dire “diomio basta così!!” e mi appare l’incubo che la giunta Del Bono fece appendere di fronte ai portici X Giornate, le famose 10 giornate di Brescia, il doppio delle 5 giornate di Milano, giusto per dire che una volta resistevamo il doppio dei meneghini agli assalti del nemico, nell’area chiamata Quadriportico: il Rinoceronte di Bombardieri sospeso per aria. Abbasso la testa sconsolato, penso alle altre opere di Bombardieri, oltre al rinoceronte sospeso per aria ha realizzato il gorilla sospeso per aria, poi abbiamo l’elefante sospeso per aria; elevo una preghiera all’Altissimo: mandaci tanti bracconieri! Entriamo nella stupenda chiesetta di S.Rita da Cascia, la santa degli impossibili, la guardo in faccia, faccia dipinta ovviamente, ma so che lei ha capito che la guardavo, e mi sorge spontanea una preghiera: restituiscici, te ne prego, la nostra amata città. Amen.

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