Stamattina mi sono svegliato e ho trovato accanto a me una strana figura. Scusi chi è lei, che cosa ci fa nel mio letto? Era la mia armocromista, nonché mia moglie. Poi ho portato a scuola mia figlia e mentre dribblavo i motorini, sorpassavo i pullman e inveivo contro i raccoglitori di spazzatura che per forza devono rompere le balle nelle ore di punta, contribuendo a rallentare il traffico e a emettere e compensare quel poco di CO2 risparmiato con la loro raccolta differenziata, il semaforo mi è come sempre diventato rosso. Ormai li conosco, sono i miei amici “tricromati” che, forse per timidezza, se sono in ritardo diventano timidi e arrossiscono alla mia vista. Così ho girato lo sguardo sulla destra e ho incrociato quello della mia seconda armocromista perché io, a differenza di Elli di armocromiste ne ho ben due, anche se fino a ieri non conoscevo questo termine, forse per questo hanno sempre operato gratuitamente e spero che continuino a farlo. Sono due professioniste in gamba che spesso mi fanno sentire daltonico. Operano nel seguente modo. Stiamo uscendo di casa per andare a qualche incontro e siamo in ritardo. Mi avvicino a loro. Vedo che fanno una strana faccia. Si guardano negli occhi e ridacchiano. Capisco al volo, i miei accostamenti cromatici hanno qualcosa che non va, eppure io ero convinto di avere scelto con assoluta cura il primo paio di pantaloni della fila e la prima camicia sporgente dal cassetto delle camicie. Devo proprio cambiarla? Si guardano in faccia, ridacchiano, e una delle due mi dice “ormai stai così”, come per dire “fai schifo ma è tardi, fai un po’ tu”, che tradotto dal femminese significa “cambiati subito quella camicia, al volo perché siamo in ritardo e non voglio che facciamo la solita figura di quelli che si fanno aspettare”. Da domani oltre a obbedire e a dire grazie mi sa che dovrò aggiungere “fattura che poi scarico”. Tutto ciò per colpa di Elli Schlein, la segretaria che sta cambiando la sinistra italiana. Mia figlia per la cronaca è a un mese dal diploma superiore e ancora non ha deciso a quale università iscriversi. Credo che abbia un futuro da armocromista, questo è sicuro, e chissà che al governo non mettano in piedi a tempo di record, cioè prima di novembre, la facoltà di Armocromia del Made in Italy.