Sanremo e paccottiglia annessa.

Stamattina mi sono svegliato felice, una felicità indescrivibile, ero fiero di me stesso, ho raggiunto un livello di autostima che i misuratori di autostima manco prevedono. Sono entrato il bagno, non ho acceso la luce perché io emanavo luce, non ce n’era bisogno. Mi sono guardato da destra a sinistra, pur consapevole che allo specchio la destra è sinistra e la sinistra, destra, mi sono dato un cinque, lasciando evidenti tracce di dita sul vetro, e mi sono fatto i complimenti. Bravo, sii fiero di te stesso!
Infatti ieri sera la pallavolista Paola Enogu, dal palco dell’Ariston a Sanremo, ha detto che l’Italia è un Paese razzista, però, fate bene attenzione, sta migliorando, quindi stiamo migliorando, anch’io sto migliorando, è incredibile questo attestato di bontà che ha fatto schizzare la valutazione dei “future” sull’integrazione! Continuiamo su questa strada, avanti così, siamo indietro ma potrebbe anche succedere che tra 20 o 25 anni una ragazza nera venga accettata nella Nazionale di pallavolo italiana, cresca a tal punto da diventare la giocatrice più forte del mondo, venga ascoltata dai media come infallibile maestra di vita e di tolleranza e che, ma siamo ancora lontani da tali agognati traguardi, le venga conferito il titolo di co-conduttrice del (inchino) Festival di Sanremo!
Tutto ciò grazie a te, grazie a me, grazie a noi che stiamo migliorando!!!

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