Giornata della memoria o dell’ipocrisia?

La Shoah è stata una tragedia della storia umana, non l’unica, altre si sono consumate nel silenzio, questa per fortuna è stata mostrata al mondo intero a futura memoria. Non c’è bisogno di imporne tutti gli anni il ricordo, non perché a un certo punto sia opportuno tacere ma perché le commemorazioni ormai andrebbero fatte quasi in silenzio, in meditazione, in preghiera, il resto è sciacallaggio politico. Dovremmo prendere esempio dagli israeliani, che per commemorare i 6.000.000 di morti per mano dei Nazional Socialisti, nel giorno di Yom Ha Shoah, qualsiasi cosa stiano facendo, al suono delle sirene si fermano tre minuti. Poi riprendono le loro attività. La sinistra da decenni fa dello sciacallaggio sulla Shoah, ignorando dolosamente che nazisti e comunisti erano due facce della stessa medaglia, due ideologie malefiche con lo stesso obiettivo: i comunisti quello di eliminare Dio dalla storia, i nazisti quello di eliminare Dio fatto uomo dalla storia, cioè Gesù Cristo, vendicandosi sul popolo che gli diede origine. Giovanni Paolo II in Memoria e Identità, l’ultimo libro che pubblicò, cita infatti Nazismo e Comunismo come male assoluto del ‘900, nazisti e comunisti a braccetto (non il fascismo che era altra cosa), due ideologie gnostiche che hanno tentato di sostituire l’uomo che si crede Dio a Dio fatto uomo.
L’azione di vergognoso sciacallaggio segue sempre lo stesso copione. Finta indignazione, condanna, retorica. Poi i luoghi comuni, cioè che le vittime non furono solo gli ebrei ma anche i comunisti, gli omosessuali, i disabili e i Rom. Oggi alla radio RAI hanno mandato delle interviste per strada e questa storia è emersa per la millesima volta. Il rapporto tra vittime omosessuali e vittime ebree fu di 1/1000, 6.000 contro 6.000.000. È evidente che si trattò di un crimine, è altrettanto evidente che citarli insieme agli ebrei fa parte della logica della mistificazione tanto cara alla sinistra, non per ricordare le vittime ma per accusare i proprii avversari di omofobia, così come mettere insieme anche i Rom e i Sinti serve solo per accusare di razzismo chi oggi lamenta certi comportamenti di queste popolazioni in giro per l’Europa.
Quanto ai disabili è vomitevole che coloro che oggi invocano l’eutanasia chiamandola diritto civile puntino il dito contro chi i disabili li sterminava quasi un secolo fa. Così come è deplorevole che non si ricordi che eutanasia e aborto, cioè lo sterminio più enorme della storia umana, entrarono per la prima volta nelle legislazioni statali guarda caso nell’Unione Sovietica di Stalin e nella Germania di Hitler.
Un’ultima dimenticanza in questo giorno della memoria smemorata riguarda i cristiani, uccisi nei campi di concentramento con le peggiori torture. Di essi il mainstream non parla, sapendo bene che se si iniziasse a parlare di martiri della fede, la crudeltà nazista investirebbe molte coscienze sporche che usano Hitler per lavarsi. Solo nel 20⁰ secolo i cristiani morti per la loro fede furono 45.000.000. Se si vuole parlare di memoria non bisogna barare, non sono ammesse le amnesie, non è ammessa la disonestà intellettuale, non è ammessa la menzogna.

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