Alla fine del 2018, nella zona a est di Brescia, si verificò una serie preoccupante di polmoniti. Diedero la colpa al fiume Chiese inquinato, allo spargimento di liquami industriali nei terreni agricoli. I giornali ne parlarono per un po’. Poi silenzio assoluto. Una testata medico scientifica tedesca ne scrisse. Questa la traduzione dell’amico Gianmaria Spagnoletti: Ondata di polmoniti allarma le autorità della Lombardia
Roma – Dopo numerosi casi di polmonite emersi in nord Italia, le autorità sanitarie cercano la causa nelle acque. In Lombardia, nell’area a circa 60 Km dal Lago di Garda e 100/120Km a est di Milano, sarebbero state ricoverate in ospedale per polmonite 138 persone.
In due pazienti sarebbe stata riconosciuta la Legionella, come ha detto oggi una portavoce delle autorità sanitarie. “Stiamo lavorando duro per determinare l’origine dei casi di polmonite”, ha scritto ieri il Commissario sanitario della Regione, Giulio Gallera, su Twitter.
Sarebbero stati prelevati più di 52 campioni da acquedotti pubblici e case private. I risultati delle ricerche sono attesi per i prossimi giorni, come ha datto Gallera all’emittente televisiva pubblica RAI. Gli abitanti della regione sono stati esortati a pulire i filtri dei rubinetti e a non tenere le finestre chiuse nel farsi la doccia.
I batteri della Legionella sono diffusi in tutto il mondo e proliferano nell’acqua dolce calda. Possono essere inalati attraverso l’acqua nebulizzata. Le fonti di infezione sono spesso docce, climatizzatori o vasche idromassaggio. Una infezione con questi batteri può restare asintomatica, ma anche manifestarsi con sintomi come quelli dell’influenza o della legionellosi. A essere colpiti sono soprattutto adulti con difese immunitarie indebolite.
Traduzione dal tedesco di Gianmaria Spagnoletti.
Fonte: https://www.aerzteblatt.de/nachrichten/97750/Vielzahl-an-Lungenentzuendungen-beunruhigen-Behoerden-in-Norditalien
© afp/dpa/aerzteblatt.de