Caro Monsignore. Outlet.

Caro Monsignore,

stiamo impazzendo. Sono giunto a questa conclusione tante volte, probabilmente anch’io sto diventando pazzo per osmosi, del resto siamo circondati, come facciamo a mantenerci sobri in un mondo di ebbri?

Oggi mia moglie mi ha accompagnato a far spesa, cioè siamo andati all’Outlet perchè dovevo dare un tocco di novità al mio parco vestiti, e io sono contrario alla spesa costosa nei negozi del Corso, perchè so che nel prezzo ti fanno pagare tanti accessori che nulla hanno a che fare col prodotto, cioè l’insieme delle quote che serviranno al povero negoziante per pagare le 200.000 tasse necessarie per potersi presentare in negozio ogni mattina.

Non capita spesso, sono un tipo pigro, fosse per me seguirei la ricetta del mio amico Marco, che un giorno mi disse che per non dover chiedere sempre alla madre, alla nonna e alle sorelle (in pratica un gineceo) che camicia indossare, decise di acquistarle tutte azzurre.

E aveva ragione, perchè fosse per noi maschietti usciremmo tranquillamente di casa con dei mutandoni ascellari, in fondo chi se ne frega, basta coprire il davanti e il di dietro, il resto è roba da femmine.

Spesso mi chiedo perchè Dio ci abbia creati con le unghie dei piedi, sono solo una scocciatura, dobbiamo tagliarle, c’è il rischio che si “incarniscano”, a cosa servono? Ma capisco che Dio non faccia le cose a casaccio, nemmeno quando ha “inventato” le zanzare e il baseball.

Ciò che non capisco è l’utilità della cravatta. A che serve stringesi un cappio al collo, che spesso ha un diametro pari a quello di un cappio? Che senso ha un affare di seta che ciondola sul nostro petto in mezzo a una camicia?

Se l’avessi capito avrei fatto il bancario e avrei accettato l’obbligo di presentarmi in ufficio in pieno solleone con questo ammennicolo  confinante a destra e a manca coi due lembi della giacca:  Un inutile supplizio.

Mi rendo conto di essere andato fuori tema, stavo infatti parlando di questo pomeriggio invernale dall’aria primaverile, all’Outlet Franciacorta, una città di negozi di marca che in tempo di saldi svuotano i magazzini pieni di capi firmati della stagione che sta finendo, con sconti fino al 70% sullo sconto che a sua volta era stato scontato, cioè il prezzo outlet.

In pratica sull’etichetta c’è scritto 180 euro ma ti aggiudichi un paio di scarpe a 30 euro, alla faccia del poveretto che si era appena acquistato lo stesso paio, a prezzo pieno, in una boutique del centro.

Ma io non volevo parlare di questo. Caro Monsignore, con mia moglie siamo stati chiusi in un negozio, quello dove avevamo deciso di rifornirci, essendo la rivendita di una marca che piace a mia figlia e che mi eviterà di trovarmela davanti, appena vestito, la mattina, con quello sguardo un po’ così cui fa seguito la frase “ma come ti sei vestito?”.

All’interno c’erano decine di persone e una serie di cani. Ormai l’italiano medio circola col cane al guinzaglio dalla mattina alla sera, e sono affari suoi.

Diventano affari miei se entro nella cabina di un negozio per provarmi i pantaloni e da sotto la tenda spunta il muso di un barboncino. Poi esco per mostrare alla moglie e alla commessa il probabile acquisto e nel corridoio sbucano altri due cani che mi camminano sui piedi, scalzi ovviamente, perchè quando si provano le braghe mica ti metti e togli le scarpe mille volte.

Ho acquistato 5 magioni, 4 camicie, 3 pantaloni, 2 scarpe (cioè un paio) e 1 cintura. Ero quindi soddisfatto degli acquisti (e dei prezzi), tuttavia ho dovuto fare lo slalom tra cani e gatti.

Gatti? Sì Monsignore, in casa di mia madre, cioè di mia nonna, gli accumuli di sporco del pavimento sotto forma di piccoli piumini, venivano chiamati così.  Lei che è potente, non potrebbe contattare il signor mega imprenditore outlet e dirgli che organizzando una colletta potremmo mandarlo in un outlet della concorrenza, dove vendono elettrodomestici, a comprarsi un’aspirapolvere?

Simone Cristicchi

Che cosa ha cambiato Simone Cristicchi? Una suora di clausura che gli ha semplicemente dimostrato di essere felice. L’uomo tende alla felicità, aveva ragione Nietzsche quando diceva che se avesse incontrato un cristiano senza muso lungo forse si sarebbe convertito, perchè se l’avvento di Cristo fosse un susseguirsi di lacrime e sangue, che senso avrebbe cercare di seguirlo? E la felicità di questo incontro non la si esprime con le parole ma col sorriso. Satana odia chi sorride, e cerca di insinuarsi nella nostra mente per spaventarci, farci temere per il futuro, toglierci la gioia, perchè sa che è l’ingrediente principale della fede e quindi della salvezza delle anime. Credo che Cristicchi si sarà chiesto come mai una donna che vive isolata dal mondo senza comodità, senza lusso, senza sesso, senza quello che viene chiamato divertimento, fosse così piena di luce in volto. Se lei è così, perchè io che ho tutto e sono incazzato con l’universo sono triste? La scintilla della conversione scocca da un incontro, da uno sguardo, il resto viene da sè, e allora si abbandona l’ideologia e si cerca qualcos’altro. Senza quella ricerca non sarebbe mai nata la testimonianza sulle Foibe che porta in giro per l’Italia per educare la gente ad arrendersi a ciò che davvero ci sottrae dalla schiavitù, quel qualcos’altro che si chiama Verità.

Sovranisti, anzi no, anzi sì, anzi no.

Oggi in Consiglio dei Ministri viene presentata la bozza sull’ “autonomia” regionale. In pratica si chiederà di gestire direttamente una parte di Irpef sul territorio, per evitare dispersione e per un miglior controllo della spesa. Ogni regione deve essere più responsabile del proprio denaro. Non significa impoverire il sud, come i soliti urlatori sempre nel torto gridano, si tratta di utilizzare meglio le risorse. Ed ecco il paradosso, il clamoroso autogol del Pd, probabilmente la miglior dimostrazione di inconsistenza politica e di incoerenza, se ci fosse bisogno di altre prove. Innanzitutto diciamo che il Pd al nord non è così contrario. Quello del sud sí. Quindi la divisione c’è nel Partito Democratico, se non si mettono d’accordo su queste questioni significa che al governo non saprebbero fare niente, già lo abbiamo visto, per stare a galla dovevano inventarsi un diritto al giorni e fare solo leggi ideologiche. “Dal Partito Democratico si accusa la Lega di voler dividere l’Italia”. Allora, fammi pensare, qualcosa non quadra. Dicevate che la Lega divide l’Italia. Ha vinto le elezioni, s’è messa coi 5 Stelle votati al sud e per la prima volta nella storia, dall’unità d’Italia, abbiamo un governo che unisce il Paese. Ma non va bene. Adesso siccome il Paese è unito e la maggioranza quasi assoluta sta col governo, la Lega è “sovranista”, ci isola dall’Europa. Ma amici, fino a 5 minuti fa erano secessionisti e volevano dividere!? Oggi si discute una proposta di stampo federalista, dovrebbe andar bene, citate sempre i padri fondatori d’Italia e d’Europa, che per gran parte erano federalisti. No, la Lega vuole dividere l’Italia. Ma non vi va bene se fino a ieri eravate europeisti e l’Italia troppo unita era roba da sporchi sovranisti??? Secondo me il cortocircuito è alla fase pre incendio. Chi oggi non avesse ancora capito che roba è quel che resta della sinistra, cerchi di capire. Il 26 maggio forse se ne renderanno conto anche quelli del Pd.

Capitan Icardi.

Ultime notizie. Dopo le vicende degli ultimi giorni che gli sono costate la fascia da capitano, Mauro Icardi si è presentato in anticipo agli allenamenti pre coppa ad Appiano Gentile. Pare abbia capito che “chi va Appiano va sano e va lontano”.

Ultime notizie. L’Inter toglie la fascia da capitano a Icardi, Wanda Nara richiama l’ambasciatore argentino ad Appiano Gentile.

Perchè fu ministro? Ecco!

MAGIA e OLISMO. E’ anche sul libro degli amici di Soros, insieme ad altri parlamentari di sinistra. Vi basta? NO. OK, allora ripeto, MAGIA e OLISMO (New Age… varie pratiche che la Chiesa considera, giustamente sataniche…).

Mario Giordano, giornalista noto per la sua lotta agli illeciti privilegi della casta, è sempre a contatto col popolo.

Questa volta, l’intervento che riportiamo, non è estrapolato da uno dei talk show da lui frequentato, ma dalla sua rubrica Posta Prioritaria.

Com’è solito fare, risponde alla missiva di una lettrice.

Caro Mario Giordano, Cécile Kyenge è tornata alla ribalta in questi giorni dopo mesi di silenzio. Di lei so che è del Katanga, che ha più di trenta fratelli, è oculista, è figlia di un capo tribù un po’ mago, che insieme alla madre, ha qualche matrigna, come si usa laggiù nel Congo.

Entrata nel Pd, dopo essere stata ministra ora è europarlamentare. Ma confesso di non conoscere il risultato dell’opera della Kyenge nel suo percorso di ministra ed europarlamentare. Cos’ha fatto finora per il popolo italiano?
Piera Murgia-Milano

E lui risponde:
Cara Piera, nel caso le fosse sfuggito il bel pezzo del collega Marco Gorra sul tema, le riassumo brevemente la sua carriera politica. Dopo aver fondato nel 2002 l’associazione interculturale Dawa (in lingua swahili: magia, medicina, star bene), con lo scopo di “promuovere la conoscenza reciproca delle culture e sviluppare percorsi di sensibilizzazione, integrazione e cooperazione tra l’Italia e l’Africa, in particolare nella Repubblica Democratica del Congo”, nel 2004 viene eletta in una circoscrizione del Comune di Modena per i Democratici di Sinistra, poi diventa responsabile del Forum della Cooperazione Internazionale e dell’Immigrazione e nel 2009 viene eletta consigliere provinciale di Modena, quindi cooptata nel partito nazionale per occuparsi di politiche dell’immigrazione (è ovvio).

Viene eletta alla Camera nel 2013: la sua prima proposta di legge riguarda (è ovvio) il diritto di cittadinanza per i figli degli immigrati. Quando Enrico Letta diventa premier, ecco l’idea geniale: il primo ministro nero nella storia della Repubblica (è ovvio). Così la Kyenge si trova a far parte del governo: una specie di miracolo in salsa buonista che non produce grandi effetti sul piano pratico (non si ricorda alcun provvedimento) ma straordinari sul piano mediatico, grazie alla grancassa compiacente (è ovvio).

Memorabili le sue baruffe con la Lega e con Calderoli in particolare che ebbe nei suoi confronti parole non proprio gentili (è ovvio). Anche il marito della Cécile, va detto, non è stato molto tenero con lei. Per tutta compensa è stato cacciato (è ovvio) dal Consorzio attività produttive della Provincia di Modena, consorzio casualmente presieduto da un esponente del Pd. Quando Letta è caduto, Renzi l’ha spedita a Strasburgo dove è diventata, tra le altre cose, esperta dell’“approccio olistico al fenomeno migratorio”.

E con questo, ringraziando ancora il collega Gorra per la collaborazione, penso di aver risposto alla sua domanda, cara Piera. Che cosa ha fatto la Kyenge per il popolo italiano? Nulla. È ovvio.

 

Fonte: Libero

Sanremo 2019

Mahmood l’ho visto scrivere Mammut, Mammod, Mammhut. E qualcuno ha pure detto “che c’è di male, Mohamed è italiano”. C’è di male che hai sbagliato anche tu il nome. Io non dico che non sia italiano, ci mancherebbe, e non ho nulla contro di lui, anzi, l’ho visto intervistato alla TV e egiziano o milanese poco cambia, è un bambinone mammone con addosso ferraglia e tatuaggi, ovvero una vittima dell’assenza di una figura paterna come si deve (chiedo scusa, non è un giudizio sull’uomo, che non conosco, tuttavia risponde a queste caratteristiche) non ne faccio una questione etnica. Ciò che va denunciato è che una giuria di pochi “nominati” prevalga sul televoto a mille lire il “pezzo” di milioni di italiani, totalmente presi per i fondelli. Ciò che va denunciato è che il Festival è stato DECISO A TAVOLINO, e siccome la polemica di questi mesi verte sugli sbarchi, sugli stranieri, sul “sovranismo”, sul meticciato, sul populismo e la sinistra è politicamente alle corde, ecco il colpo di reni, l’aiutino di chiaro stampo massonico: Noi tre gatti decidiamo per tutti, il popolo deve votare ma non conta un cazzo, noi siamo gli illuminati, gli altri sono populisti. Insomma, Monti andava bene perchè selto da tre massoni, Conte no perchè rappresenta i populisti, solita musica. Ieri ascoltando la canzone del vincitore, prima del verdetto, l’ho tutto sommato apprezzata, ha tutti i crismi per diventare un tormentone estivo da spiaggia. Quindi il mio discorso non riguarda nè l’etnia, nè la canzone. Il problema è che il 14% dei teletruffati l’aveva scelto democraticamente come medaglia di bronzo, non come vincitore. Le giurie dei premi speciali avevano scelto Cristicchi e Silvestri, il pubblico di Sanremo la Bertè. Non s’era mai vista una protesta simile del pubblico dell’Ariston. In pratica questo milanese d’Egitto l’hanno scelto una manciata di personaggi che avrebbero potuto organizzarsi il festival nel proprio garage di casa. Se andate a leggervi le regole del Festival, le procedure delle votazioni, vi sfido a capirne tutti i meccanismi. Tuttavia nell’ultima serata il voto della Giuria d’Onore è determinante, ma chi ne sceglie i membri e ci sono? Sono personaggi del mondo della musica, dello spettacolo e della cultura. Scelti da chi? Ad annunciare la composizione della giuria è stato il capostruttura Rai Claudio Fasulo, non ho ben capito chi materialmente abbia deciso la lista, composta da: Mauro Pagani, Ferzan Ozpetek, Camila Raznovich,Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, e per chiudere in “bellezza”, Beppe Severgnini, Serena Dandini e Joe Bastianich. In pratica un coacervo di radicali liberi (si fa per dire) non bilanciato da alcun anti ossidante. Questa è la storia, una delle tante di questa schifosa dittatura in atto.

Martina.

Ultime notizie. Migranti, Martina: “Noi siamo l’esatto opposto di Soros”. Panico nel Pd quando qualcuno gli ha ricordato che Soros è palindromo.