Disparità

Perchè se tra azzurro e turchino non c’è una gran differenza, ci sono il principe azzurro e la fata turchina ma non il principe turchino e la fata azzurra?

Battisti

Ultime notizie. Pare che al momento dell’arresto, Battisti si sia rifiutato di parlare e che la polizia boliviana per farlo “cantare” abbia deciso di chiedere anche l’arresto di Mogol.

Ultime notizie. Tripudio tra gli organizzatori del Festival di Sanremo per la cattura di Cesare Battisti: “Appena in tempo per averlo come ospite d’onore!”.

Ultime notizie. Sconcerto nella sinistra per la cattura di Cesare Battisti: “Non potremo dedicargli una via, via Cesare Battisti c’è già in tutta Italia”.
Aggiornamento: Dal Partito Democratico fanno sapere che “Piazza Cesare Battisti” prenderà il posto di “Viale dei Giardini” nella prossima edizione del Monopoli.

 

Ultime notizie, patenti.

Ultime notizie: novità nelle scuole guida. Da febbraio si potrà ottenere la patente A per guidare i motocicli, la patente B per guidare le autovetture, la patente C per guidare camion e mezzi pesanti, la patente D per guidare gli autobus, la patente PD per guidare i barconi.

Sineddo…che?

Quelli che… Renzi: “Non faccio il piccolo burattinaio al congresso”, “Martina bacchetta Renzi” che aveva attaccato Gentiloni, Veltroni: “Le liti interne mi fanno cadere le braccia”, Emiliano: “Voi renziani avete perso la capacità di distinguere la verità dalle bugie e la lealtà dalla slealtà, “si sfiora la rissa per eleggere il nuovo segreario del Pd sardo”, Maria Elena Boschi: “Non voto Zingaretti perché si propone come elemento di discontinuità”, Orfni: “ Le scelte sui migranti fatte da Minniti hanno favorito la destra”, D’Alema: “Per danneggiare il Pd basta lasciar fare a Renzi”, D’Alema sempre su Renzi: “Farà tv? Purché non si occupi più di politica”, Martina: “Primarie a gennaio”, Orfini: “Primarie a febbraio”, Giachetti: “rinvio del congresso è un errore fatale”, Giachetti contro Speranza: “hai la faccia come il culo”… insomma, questi, dicono che “Lega e 5 Stelle non sono d’accordo su niente”. Credo che le parole di Giachetti siano una sineddoche, figura retorica che consiste nell’indicare (accusare) una parte per esprimere il (riferirsi al) tutto.

L’uomo è ciò che mangia, io sono italiano!

L’altra sera mi sono beccato 5 minuti di Masterchef Australia. Gli esperti esaltavano il piatto di un concorrente a base di carne di manzo, patatine FRITTE e insalata NON condita. Il manzo perchè “tenero”, e credo che se la carne è di qualità sia difficile sfornare manzo duro, le patate fritte perchè “danno croccantezza al piatto”, quindi andavano bene anche i crackers, e l’isalata “scondita” perchè ovviamente faceva solo da “contorno artistico” al piatto.
Meglio quindi Cracco che sponsorizza le patatine fritte in Italia di tutti gli chef australiani che le patate fritte le usano come ingrediente per le loro “specialità”.

(In risposta a chi ironizza (giustamente, ovvio, è un gioco!) sul fatto che Cracco, Bastianich e Barbieri predicano bene ma poi sponsorizzano schifezze).

Auschwitz e i ragazzi d’oggi.

Ore 21,30. Scopro che mio figlio Francesco deve fare una relazione su “Fino a quando la mia stella brillerà” di Liliana Segre.

Ore 21,31. Inizio a leggere e a prendere appunti, sono circa 200 pagine ma cosa vuoi che sia, ha avuto solo 18 giorni per questo compito, l’ultimo giorno di scuola era assente e si sono dimenticati di dirgli che la scadenza tassativa era prevista per domani.

Ore 22,00. “Quanto ti manca?”.

Ore 22,00 e qualche secondo, parte la prima parolaccia.

Ore 22,20. Mica male la storia, a parte un riferimento infelice a Isabella di Castiglia (chi me la tocca diventa automaticamente mio nemico), trovo che questo romanzo storico sia onesto e per niente ideologico.

Ore 23. Ho finito. E aiuto Francesco a scrivere il riassunto e a rispondere alle seguenti domande.

Ore 23,50. Buona notte.

Ore 23,50 e qualche secondo, “grazie papà”.

Ore 23,51. Penso che il ministro la prossima volta dovrebbe non consigliare ai professori di non rompere le palle coi compiti delle vacanze, bensì obbligarli a non darne.

Ore 23,52. Ringrazio però l’insegnante perché sono stato costretto a leggere una storia che mai, nemmeno sotto tortura avrei affrontato.

Alcune riflessioni. Sappiamo che il nazismo e (parzialmente) il fascismo sono stati nefasti, che il razzismo è un male di origine satanica, che però, a forza di affrontare in modo ideologico l’argomento, c’è il rischio di provocare una reazione di rigetto da parte soprattutto dei giovani che capiscono la mancanza di sincerità di chi continua a organizzare visite ad Auschwitz relegate a gita scolastica, cioè svago. Nel libro la Segre racconta della sofferenza di quando, tornata a Milano, non riusciva a raccontare dei lager perché la gente era felice per la fine della guerra e non voleva ascoltare il racconto di una tragedia. L’essere umano è chiamato alla verità ma soprattutto alla bellezza, quando vede davanti a sé la speranza non vuole sentir parlare del male assoluto. Oggi, a più di 70 anni di distanza, Liliana Segre dovrebbe capire che ciò che racconta del 1945 vale triplo per i nostri tempi: I giovani con la pancia piena e la PlayStation se ne fregano di ciò che accadde nel secolo scorso, lo vivono con distacco esattamente come vivono le guerre puniche. Se imponi loro il ripudio di ciò che non c’è più, otterrai solo indifferenza. Questo racconto mi è piaciuto perché mentre lo leggevo, seppure a duecento all’ora, ero là con la bambina Liliana, non c’erano destra e sinistra, Mattarella e i pistolotti demagogici, l’ANPI e le sue ragnatele, “Bella ciao” e il populismo bandiera rossa. C’era solo la verità che ci rende liberi. Ammesso che non si vada avanti a parlarne all’infinito, sennò si rovina tutto; questo è accaduto per colpa della sinistra comunista e post comunista che per un profondo senso di colpa di matrice freudiana, ci ha riempito di Shoah non per affermare la verità ma per dirci che i comunisti non erano cattivi come i fascisti e i nazisti. Peraltro non ci sono riusciti, avendo gli storici emanato una sentenza definitiva che mette comunismo e nazismo nello stesso identico girone infernale. Liliana Segre dovrebbe capire che avrebbe dovuto rifiutare la nomina di senatore a vita, che quella mossa, voluta dai suddetti cultori ideologici della Shoah, non fa che tenere lontani dal suo racconto tutti coloro che diversamente l’avrebbero letto per saperne di più, avendo apprezzato un gesto contro corrente e anti demagogico. Invece s’è lasciata arruolare nelle fila di una sinistra che dice “mai più” ma sta coltivando un’ideologia uguale identica a quella che, degenerata, ha portato all’Europa le peggiori sciagure della sua storia. A mio parere una lettura critica di questo romanzo (che non avrei letto nemmeno sotto tortura) dovrebbero consigliarla coloro che si dicono di destra, perché la morale della favola è che oggi la lotta all’ideologia simil nazifascista esiste solo a destra.

 

Sposato con una bambola gonfiabile!

Sposato da 4 anni con una bambola gonfiabile: “Facciamo sesso esplosivo”

MEDICINA ONLINE SESSO BAMBOLA GONFIABILE MATRIMONIO SEX DONNA UOMO MOGLIE.jpgUn americano di nome Dirk ha sposato una bambola gonfiabile quattro anni fa e ora vive felice nella sua casa con sua moglie alla quale dedica lapiù intensa dedizione come se fosse reale”. A riferirlo il sito Cosmico Blog. La bambola gonfiabile – vi si legge – di nome Jenny, è stata comprata da Dirk per 6750 dollari. L’uomo ha promesso alla sua sposa di amarla, sostenerla e condividere con lei la sua vita privata per tutta la vita.

Secondo l’uomo, i due fanno sesso in “maniera esplosiva” e fanno tutto ciò che di solito viene fatto da una normale coppia, ossia stare nel letto matrimoniale di notte, pranzare o fare colazione insieme, lavarsi insieme ed accarezzarsi e farsi le coccole a vicenda. Un fotografo si è recato a casa dell’uomo per documentare gli atti quotidiani che pratica insieme alla sua bambola gonfiabile che considera la sua vera e propria anima gemella.

Il quarantenne lava la bambola gonfiabile ogni domenica e i due sono soliti stare spesso davanti alla TV. L’uomo tuttavia non aveva ancora riferito nulla alla sua famiglia e ai suoi amici ed il documentario fotografico realizzato in casa sua sarà forse una buona occasione per annunciare la lieta novella. L’uomo ha un figlio da un precedente matrimonio. Fino ad ora, quando il figlio visitava la sua casa, Dirk nascondeva la bambola in una camera, in piena oscurità, per non fargliela vedere. Forse in futuro le cose cambieranno grazie alla visibilità che ha acquisito il suo gesto, in particolare su Internet.

“Non posso vivere senza amore. La mia solitudine mi ha distrutto”, riferisce l’uomo sottolineando quanto la solitudine a cui è stato sottoposto dopo essersi separato dalla sua prima moglie sia stata una delle cause fondamentali che l’hanno portato a sposare una bambola di silicone. “Jenny mi dà sicurezza. Non voglio più vivere senza di lei. Sono commosso dalle sue parole, dalla purezza, dalla serenità e dall’onestà del suo parlare”.