Ultime notizie dalla scuola.

Ultime notizie. Gli studenti annunciano nuove proteste contro i tagli alla scuola previsti dalla finanziaria. “Non ci sono più soldi, abbiamo dovuto portare da casa i fiammiferi per dar fuoco ai busti di Salvini e Di Maio”.

PAOLO VI SANTO.

DOMANI 14 OTTOBRE 2018 è una grande festa per la Chiesa e, in particolare per Brescia e la Chiesa bresciana: PAOLO VI sarà proclamato SANTO.
Un GRANDE santo che viene elevato agli altari proprio in un momento storico decisivo, in cui il “fumo di satana” dopo aver intriso la società e aver raggiunto la Chiesa attraverso alcuni spifferi, ha gradualmente trovato passaggi molto più larghi di un semplice spiffero.
Paolo VI diventa santo quando l’Humanae Vitae diventa attuale come non mai, quando la Chiesa è tragicamente sotto attacco come mai nella storia. Perchè di attacchi ce ne sono stati a centinaia, ma quello contemporaneo è terribilmente pericoloso, perchè noi cristiani non reagiamo come fecero i nostri antenati, la società non ha più gli anticorpi per eliminare i virus della GNOSI.
Paolo VI diventa santo quando un’altra sua profezia si sta realizzando: quella relativa alla neolingua, all’uso dolosamente scorretto delle parole per ribaltare la verità, generare assuefazione e far passare concetti inaccettabili, vedi il termine “famiglia” usato al plurale per avallarne qualsiasi fattispecie.
Questa terza profezia me l’ha indicata GIACOMO SCANZI, l’altra sera in un dopo conferenza, davanti a una birra e patate fritte con due carissimi amici.
In questi giorni sono usciti diversi volumi su Montini, ovviamente ne hanno approfittato TUTTI, quelli che oggi a Brescia lo celebrano ma lo chiamavano Paolo mesto, quelli che non citano l’Humanae Vitae (per non rischiare l’espulsione dalla creme salottiera progressista), quelli che lo usano per vendere, insomma.
Vi consiglio vivamente
“FEDELE A DIO, FEDELE ALL’UOMO”
di Giacomo Scanzi.
Dell’amico Giacomo Scanzi, e mi stupisco sempre quando posso definire amico un personaggio di tale levatura, già direttore per un decennio del Giornale di Brescia, scrittore, giornalista, collaboratore dell’Osservatore Romano e della Congregazione per le cause dei Santi, e altro.
Mi stupisco perchè essere fratelli in Cristo significa cercare la Verità, a prescindere dal successo professionale, dal blasone, e sentirsi amici subito, quando ci si conosce da cinque minuti. Cristo unisce e in questa occasione lo fa attraverso un grande PAPA di cui noi bresciani siamo e saremo sempre orgogliosi.

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Caro Monsignore

Caro Monsignore, mi scusi il disturbo. Ho guardato un servizio delle Iene fatto presso la festa della Lega a Pontida per dimostrare l’ignoranza di chi oggi non è allineato al pensiero unico. Il bravo giornalista, si fa per dire, voleva dimostrare che i leghisti sono contro l’Islam per pura ignoranza, e allora che cosa ha fatto?

Ha travestito una Bibbia con la copertina del Corano, ha letto ad alcuni leghisti presenti  dei brani del Siracide dove si dice che la donna si deve coprire e che deve essere sottomessa all’uomo. Poi un passo del libro di Gioele in cui si inneggia alla guerra santa.

Alla domanda fatta agli intervistati su che cosa ne pensassero di quei pezzi spacciati per passi del Corano, la reazione è stata di condanna. Chi ha detto che l’Islam è violenza, chi che quello è il libro dell’Isis, chi che loro le donne le considerano meno di zero.

Ovviamente ci sono cascati tutti, anche lei Monsignore ci sarebbe cascato, ci scommetto! Io sì.

Il filmato terminava con la reazione di sbigottimento alla notizia che quelle parole sono scritte nella Bibbia e non nel Corano.

Vorrei fare alcune considerazioni, se mi permette. Partiamo dalla messa in scena delle Iene.

  1. Se fai delle domande a persone che fanno parte di un gruppo che vuoi “colpire” e mandi in onda solo quello che vuoi tu, non fai un bel servizio alla verità. Se vado allo stadio nella curva della Juve e intervisto tutti, sono sicuro che troverò una decina di tifosi milanisti. Se isolo quelle interviste e dico che in realtà la curva della Juve è popolata da milanisti, non sono un giornalista, sono un simpatico burlone (meglio, un cretino).
  2. Il bravo e simpatico (si fa per dire) giornalista iena ha voluto dimostrare che quei sedicenti cristiani, appreso che nel loro libro sacro ci sono dei brani dal contenuto inaccettabile, si indignavano, come per dire che allora qualcuno li aveva presi in giro, mettendo in dubbio il proprio credo in Gesù Cristo. Il messaggio quindi è doppio: dimostrare che un leghista cattolico è intollerante perchè ignorante e che il leghista è cattolico solo per potersi ergere a paladino del bene e considerare cattivi tutti i diversi. Ovviamente il messaggio subliminale è che tutti i cattolici ignoranti credono che Gesù sia diverso e superiore a Maometto.

Un po’ caro Monsignore, la colpa è anche di voi sacerdoti. Mi spiego. Spesso sento dei preti che citano la “Parola” con ossessione, facendo intendere che la nostra fede si basa esclusivamente su delle frasi.

Spesso poi, molti sacerdoti, ai quali, intendiamoci, voglio bene, fanno di tutte le scritture un fascio. Ciò che conta è il riferimento alla Parola, come dicevo, ma è un riferimento insufficiente che fa credere ai più che la nostra sia una religione del libro come l’Islam, cioè che si basi esclusivamente sulla Scrittura.

E qui viene il bello. I nemici della Chiesa per anni e anni ci hanno fatto una testa grossa così con lo slogan “Cristo sì, Chiesa no”, se lo ricorda questo slogan di matrice sessantottina? Ovviamente era per screditare la Chiesa e farla diventare protestante, infatti questo fece Lutero negando l’autorità del Papa e affermando che ognuno può interpretare la Bibbia come vuole.

Per noi cattolici la Bibbia va interpretata seguendo ciò che il Concilio Vaticano II ha stabilito, riportato nel Catechismo della Chiesa Cattolica:

112 1. Prestare grande attenzione « al contenuto e all’unità di tutta la Scrittura ». Infatti, per quanto siano differenti i libri che la compongono, la Scrittura è una in forza dell’unità del disegno di Dio, del quale Cristo Gesù è il centro e il cuore aperto dopo la sua pasqua. 132

« Il cuore 133 di Cristo designa la Sacra Scrittura, che appunto rivela il cuore di Cristo. Questo cuore era chiuso prima della passione, perché la Scrittura era oscura. Ma la Scrittura è stata aperta dopo la passione, affinché coloro che ormai ne hanno l’intelligenza considerino e comprendano come le profezie debbano essere interpretate ». 134

113 2. Leggere la Scrittura nella « Tradizione vivente di tutta la Chiesa ». Secondo un detto dei Padri, « Sacra Scriptura principalius est in corde Ecclesiae quam in materialibus instrumentis scripta 135 – la Sacra Scrittura è scritta nel cuore della Chiesa prima che su strumenti materiali ». Infatti, la Chiesa porta nella sua Tradizione la memoria viva della Parola di Dio ed è lo Spirito Santo che le dona l’interpretazione di essa secondo il senso spirituale (« …secundum spiritalem sensum, quem Spiritus donat Ecclesiae – …secondo il senso spirituale che lo Spirito dona alla Chiesa »). 136

114 3. Essere attenti all’analogia della fede. 137 Per « analogia della fede » intendiamo la coesione delle verità della fede tra loro e nella totalità del progetto della Rivelazione.

La nostra religione è CRISTO SI’, CHIESA SI’, questo dovrebbero imparare le simpatiche IENE, e dovrebbero sapere che milioni di cattolici sono cristiani perchè credono che Cristo è Dio fatto uomo, che è nato, morto e risorto, che dopo la morte c’è la vita eterna, che l’anima è immortale e il libero arbitrio ci permette di poter scegliere la vita eterna in paradiso o all’inferno.

E CHIESA SI’ significa che abbiamo un garante che certifica come autentica l’interpretazione delle Scritture,  basandosi sui testi, sulla tradizione e sul Magistero, cioè ciò che nei secoli la Chiesa, dopo un lungo lavoro, ha definito come verità di fede.

Il simpatico giornalista iena dovrebbe anche sapere che  con Gesù “inizia” il Nuovo Testamento.

 

Sicari.

Ultime notizie. Il sindacato sicari in un comunicato definisce “inaccettabili” le parole di Papa Francesco: “Non è misericordioso paragonarci a chi pratica l’aborto”.

AAA Affittasi uteri e sicari.

Ultime notizie. Papa Francesco interviene contro l’aborto dicendo che risolvere i problemi in questo modo equivale ad affittare un sicario. Dopo la condanna dell’utero in affitto ecco quella al sicario in affitto. È crisi per le agenzie immobiliari progressiste.

Verona

Caro Monsignore,

pur distando non molti chilometri da Brescia, non sono un assiduo frequentatore della città di Verona, la città di Teodorico che va di fretta, dove sul castello batte il sole a mezzogiorno, almeno, così diceva Carducci.

La città che Catullo ci fa sentire un po’ come figlia (Brixia Veronae mater amata meae), anche se laddove ci onora di questa maternità, racconta pure con crudezza i peccati e le oscenità della Brixia di allora, a tal punto che a scuola non si studia, non c’è traccia del carme 67.

Meglio così, anche perchè preferiamo essere la città della Mille Miglia e dell’invenzione dell’aeroplano (di cui nessuno a Brescia è a conoscenza) piuttosto che dei prodromi di Novella 2000. Ce n’è già abbastanza.

Verona, la rivale calcistica che non solo riuscì a vincere uno scudetto, correva l’anno 1985, quello della grande nevicata in cui accaddero cose strane, ma che oggi ha pure una sorella che si chiama Chievo, da ormai più di vent’anni, quasi stabilmente in quella serie A che noi non riusciamo a mantenere quelle poche volte che la raggiungiamo con fatica. (Ma arriveranno nuove nevicate e allora ne approfitteremo, questo è sicuro).

Però io dicevo di Verona, vede che il discorso cade subito sulle gelosie tra vicini di casa? No, io questa volta volevo tesserne le lodi, anche se pur sempre con quel sentimento di invidia, che però in questo caso vede prevalere l’ammirazione.

Mi riferisco al polverone sollevato dalla Giunta Comunale cittadina che ha fatto emergere il disastro culturale e antropologico di una sinistra sinistrata e in coma. Episodio che, in pratica, ha funto da ulteriore cecchinaggio contro una crocerossa che da tempo ha perso la croce ma ha conservato gelosamente il rosso.

Che cosa diceva in soldoni l’intervento di Alberto Zelger (vecchia conoscenza, una specie di “celodurista” pro life che sicuramente invidiamo ai veronesi)?

La mozione, in occasione del 40° anniversario della sciagurata legge 194, copio e incollo, “impegna il sindaco e la giunta a sostenere iniziative per la prevenzione dell’aborto con l’inserimento nel prossimo assestamento di bilancio di un congruo finanziamento ad associazioni e progetti che operano nel territorio del Comune di Verona; la promozione del progetto regionale ‘culla segreta’, stampando e diffondendo i suoi manifesti pubblicitari nelle Circoscrizioni e in tutti gli spazi comunali; a proclamare ufficialmente Verona ‘città a favore della vita’”.

Caro Monsignore, non è bello tutto ciò? non è un inno alla vita? La Vita per il Partito Democratico è un bene o un male? Sopprimere un bambino per i cattolici del PD è un male o una libera scelta? E’ possibile essere nel PD e credere nel Dio della vita, non della morte, fattosi Uomo per salvarci, liberarci dal male e regalarci la vita eterna in paradiso?

Evidentemente no.

La capogruppo PD in Giunta Comunale, tale Carla Padovani, ha votato la mozione di Zelger, ritenendo che l’argomento riguardasse la libertà di coscienza.

Non l’avesse mai fatto!

Maurizio Martina, segretariio PD: “La 194 non si tocca”.

Monsignore, Martina avrà mai letto il testo di quella legge che non vuole toccare?

Articolo 1

1. Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite.

Mi scusi, lei sa che io non conto fino a 10 quando mi viene una parolaccia. Quando leggo le dichiarazioni ideologiche come quella di Martina (che è il numero UNO del PD, figuriamoci il numero 5, il 150 come sono messi! ), mi incazzo come una belva.

A meno che lo spirito del messaggio di Martina non sia stato frainteso. Forse la sua era un’approvazione della sacrosanta battaglia di Aberto Zelger? Martina è un incompreso? No, purtroppo lui è il capo ma con lui ci sono altri indignados che hanno esultato per lo sdoganamento dell’eutanasia ma si indignano per dei soldi stanziati per le mamme che vogliono vivere l’enorme gioia di abbracciare il proprio figlio piuttosto che farlo diventare materiale da “cassonetto differenziato”, anche se non fosse “frutto del peccato”, come ironicamente cantava Elio una trentina di anni fa.

Ecco alcune reazioni contro il documento veronese:

“Da esponenti del Partito Democratico, però, non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla responsabilità della consigliera Padovani, che, con il suo voto favorevole alla mozione, ha tradito i valori fondanti del nostro partito”. Valeria Fedeli.

«La capogruppo ha votato una mozione pericolosa – prosegue la nota – e che può divenire apripista per la cancellazione di diritti acquisiti, senza darne conto al resto del gruppo consiliare, ma soprattutto conscia che il PD fosse fortemente contrario. Una mozione dal sapore medievale che scandalizza tutta la comunità di donne e uomini del Pd»

Alessia Rotta, vice presidente gruppo Pd alla Camera.

Ecco la rediviva Barbara Pollastrini:

«L’approvazione della mozione da parte del Consiglio comunale di Verona rappresenta un simbolico e concreto grave passo indietro rispetto a una legge seria e importante come la 194. Purtroppo a favore della proposta leghista si è espressa anche la capogruppo del Pd: io penso che dovrebbe chiedere scusa. Evidentemente non ha la consapevolezza del proprio ruolo di rappresentante del Partito Democratico». Lo afferma Barbara Pollastrini, vicepresidente del Partito Democratico, commentando la mozione approvata dal Consiglio comunale scaligero che dichiara Verona «città a favore della vita» e finanzia associazioni cattoliche per iniziative contro l’aborto.

Ma porca miseria, Monsignore, e mi perdoni, sono davvero incazzato, l’ARTICOLO DUE della legge 194 prevede che i consultori contribuiscano “a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza”. Non è ciò che Alberto Zelger e i suoi concittadini hanno proposto ieri a Varona?

Ok, Monsignore, mi sono rivolto a lei perchè vorrei tanto che il Vescovo di questa città si schierasse, l’aveva già fatto e fu bastonato dai superiori, con chi ha il coraggio di dire la verità. Capisco, sarebbe chiedere troppo, però sarebbe bello.

E mi scusi per i riferimenti a Catullo e al Chievo Verona ma erano per dire che possiamo amare la nostra città, la nostra patria, la nostra terra, la nostra bandiera, la nostra nazione ma siamo in fondo tutti uomini e dovremmo sentirci uniti e sacrificare i campanilismi proprio per affermare la verità che unifica gli uomini di tutte le razze e religioni, invece avviene il contrario: Se critichiamo l’Europa che rinnega tali verità ci accusano di volere la guerra ed essere divisivi, se invece vogliamo unirci per affermare il vero ci tirano le pietre.

E il riferimento alla rivalità tra vicini di casa non nasce da una sana invidia calcistica ma dalla constatazione che nella mia città i politici del Partito Democratico, sindaco in testa, che dicono di essere cattolici, per paura di subire la sorte toccata a Carla Padovani, la coraggiosa capogruppo veronese di quel partito, staranno in silenzio.

Un silenzio assenso che ha procurato al nostro paese 6.000.000 di vittime dell’aborto più altre sei milioni di vite distrutte dalla consapevolezza di aver ucciso il proprio figlio portato in grembo e mai conosciuto.

Sul castello di Verona da ieri c’è una nuova piccola luce, diffondiamola ovunque, anche dai pulpiti delle chiese!

 

Case chiuse.

Ultime notizie. Scoperto il motivo per cui Matteo Salvini ha proposto di riaprire i bordelli, chiusi 60 anni fa con la legge Merlin: “Vogliamo isolare la Troika”.

Lettere

Ultime notizie. Il ministro Tria scrive all’Europa ma sbaglia indirizzo mail: Il direttore dell’Hotel Europa di Anzio risponde di non avere nulla in contrario al rapporto debito – pil al 2,4%. Positiva la risposta dei mercati rionali della cittadina del Lazio: Cresce il prezzo delle pesche.

Facce di bronzo di Riace.

Ultime notizie. Anche Facebook scende in campo in difesa del sindaco di Riace, arrestato per aver organizzato finti matrimoni per far ottenere il permesso di soggiorno agli extra comunitari. Da oggi tutti i post pro Domenico Lucano, avranno l’opzione “mi Riace”.